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Sanità: Regione e Sindacati raggiungono una prima intesa sulle assunzioni, meglio spendere nel personale che sprecare risorse per inutili nuovi ospedali come quello di Alessandria

Torino – C’è una prima intesa tra la Regione Piemonte e i sindacati a proposito degli investimenti e delle assunzioni con relativa riduzione degli appalti esterni. La Sanità Piemontese si lecca le ferite e cerca rimedi con la cadenza mensile degli incontri programmati tra le parti. Obiettivo principale, anche se non l’unico, è quello delle assunzioni dell’intero personale sanitario: medici, infermieri, operatori socio-sanitari, tecnici. L’Osservatorio riunisce i direttori generali, i sindacati, la Regione Piemonte, che cercano di dare ai manager obiettivi concreti da realizzare. A coordinare le operazioni, verificare i fabbisogni e distribuire i tetti di spesa sulle varie Asl a seconda delle esigenze, sarà Pietro Presti, il super consulente di Cirio già reclutato per il Covid e per le liste d’attesa e ora chiamato ad occuparsi del personale.
L’incontro di ieri è durato tre ore per limare il testo definitivo sul quale si è chiusa la trattativa.
Per i sindacati è importante raggiungere l’obiettivo delle 2.000 assunzioni su una carenza stimata di 9.000. Sarebbero 120 milioni di euro le risorse non spese, somme che dovrebbero essere. Ancora una volta è parso inopportuno rilanciare il progetto del nuovo ospedale di Alessandria, una struttura che esiste già, che si può ampliare e migliorare spendendo infinitamente meno rispetto alla costruzione di un ospedale nuovo. La Sanità ha bisogno di più  medici e più infermieri. Per molti i soldi è meglio metterli sul personale.

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