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Grigi: avanti gli antropologi, qui c’è bisogno di loro

In attesa che arrivi l’agognata conferma dell’avvenuta iscrizione dell’Alessandria Calcio al prossimo campionato di C attediamo l’ufficialità del divorzio (tecnicamente sarebbe matrimonio rato e non consumato) fra Enea Benedetto e Alain Pedretti, il quale pare sia fuggito dal talamo nuziale pronunciando la fatidica frase “torno da mia madre”, senza passare neppure dalla Sacra Rota. Intanto, dopo le dimissioni dell’Addetto Stampa Poggio, chi vuole sapere qualcosa della precaria situazione del club, deve collegarsi alla pagina FB di Enea così, oltre a doversi sorbire le sue inquietanti elucubrazioni esistenzialiste, è costretto a partecipare ai festeggiamenti per il compleanno dell’avatar presidenziale. Questo è un altro (e alto) obiettivo raggiunto, grazie a un anno e mezzo di guerriglia ad alta intensità, da parte di gruppi della Nord (e in particolare dalla frazione più agguerrita): le dimissioni del “collaborazionista” Poggio. Il quale però pare se ne sia andato per motivi squisitamente operativi e non per le reiterate minacce che vanno avanti da più di un anno, ma che nessun “coraggioso” giornalista locale si è mai sognato di stigmatizzare. I piani degli sfascisti prevedevano anche la cacciata degli odiati Borio e Vaio, sgherri di Di Masi, ma senza quei due la società non è in grado di aprire neppure il portone del Mocca. I piani degli sfascisti prevedevano dunque: a Di Masi la nuda proprietà del club (con annesso suo cospicuo contributo annuale), la cacciata di tutti i suoi uomini, in società l’ingresso di rappresentanti dei tifosi attraverso l’Associazione Ideale Grigio con mandato di sostituirsi in toto ai vertici decisionali. Risultati ottenuti fin qui: gli sgherri sono rimasti, Di Masi se n’è andato e i tifosi non entreranno nella stanza dei bottoni perché la modifica al NOIF, che prevedeva la possibilità dell’ingresso nell’azionariato delle società dei tifosi, non è diventata operativa. Il tentativo di scalata “al paradiso” di una ben individuabile parte politica, supportata dai propri tupamaros con tanto di sciarpina dedicata, megafono e lenzuola imbrattate di insulti, è fallita miseramente. Certa Curva ha quindi scaricato ogni responsabilità su Di Masi (ideona!). Cari ragazzacci, se foste dotati di fantasia quanto di ipocrisia sarebbe già un bel passo avanti. Adesso invece tentate di spiegarci spudoratamente che Di Masi aveva opzioni di vendita più rassicuranti rispetto a quella di Enea ma non le ha esercitate. Raccontate in giro queste balle e le scrivete pure: ci credete davvero? Se sì, per voi non basta il Tso ma ci vuole un consulto fra i massimi ricercatori mondiali di antropologia applicata. Adesso facciamo due conti. Per iscrivere la squadra è indispensabile aver pagato fino a maggio stipendi e oneri di giocatori, staff e dipendenti, poi bisogna presentare fidejussione e tassa d’iscrizione, diciamo che tutto ciò cuba un milioncino. Stipendi e oneri sono già stati pagati, per la fidejussione (se sarà rilasciata) il costo graverà sulle casse della società insolitamente pingui. Insolitamente perché? Sarà colpa di Di Masi anche quella di aver “agevolato” l’iscrizione dei Grigi al campionato versando una quota ai nuovi proprietari come argent de poche per facilitarne l’espletamento delle prime onerose pratiche? “A naso” diremmo che è andata così ma resta pur sempre una nostra congettura, magari quel milioncino è la fiche d’ingresso dei nuovi proprietari. Se così fosse il problema della liquidità è stato solo posticipato a fine luglio quando ci saranno altri pagamenti improrogabili. Ma noi aspettiamo fiduciosi che entri in forze l’Associazione Idealegrigio pensata, creata e presieduta da tale Gastini dottor Luigi (nella foto tratta da linkedin), Gigetto per gli amici, commercialista mandrogno, con la benedizione dei tifosi, del locale Ordine dei Commercialisti e con tal Maurizio Laudicino braccio operativo. L’Associazione aveva pubblicamente promesso – data come imminente – una consistente dazione attraverso sponsorizzazioni. Buona parte della stampa locale ha abboccato entusiasta, forse per compiacere certi tifosi tronfi come le rane prima di esplodere. Infine segnaliamo un capolavoro fatto di ardite piroette degno di consumati circensi da ascrivere al Club dei Supporters e, ci dicono, in particolare al suo ducetto nonché stratega le cui gesta sono celebrate anche sul Corriere dei Piccoli. In società infatti manca la figura obbligatoria dello SLO, colui che nella struttura si occupa dei rapporti con i tifosi. Enea fiducioso si è rivolto proprio ai Supporter perché indichino una persona idonea al ruolo. Diventerebbe realtà, almeno in parte, il sogno di costoro di sbarcare nella “ stanza dei bottoni”. Che risponde il Club dei Supporters che, ricordiamo, ha bombardato da oltre un anno e mezzo in qua la vecchia proprietà perché se ne andasse ad ogni costo? No, sdegnosamente no! Prima di intraprendere qualunque decisione perché non mettervi d’accordo con voi stessi? Di Servili, l’unico preparatore dei portieri professionista italiano che qui ha il contratto garantito da decenni come un comune impiegato amministrativo e della sua vicenda umana e professionale ne parliamo un’altra volta. I nostri giornalisti hanno preso a cuore il futuro dell’ex portierone ma si sono dimenticati del posto di lavoro a rischio di altri dipendenti a libro paga della società, ma ognuno di loro è un paria, mica “uno di noi”, come certi tifosi aggettivano il portierone, e se lo dicono loro.

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