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Grigi: Pedretti torna all’ovile e arriva un “ago della bilancia”

E pensare che certi tifosi 20 giorni fa erano in spasmodica attesa della conferma dell’invio dei moduli d’iscrizione al campionato (con relativo deposito della fidejussione) entro il 20 Giugno coniando l’evocativa immagine “dell’attraversamento del Rubicone”. Guarda caso si sono sbagliati anche stavolta, perché la presentazione della documentazione, pur completa, non è idonea se non rispecchia la realtà. A parte il fatto che il plico è stato recapitato negli uffici federali in leggero ritardo, potrebbe succedere che la Federazione consideri, per esempio, la fidejussione, difforme rispetto alle sue richieste, e allora c’è un problema. C’è tempo comunque fino al 10 Luglio per mettersi in regola per cui “l’attraversamento del Rubicone” va posticipato a tale data. Ma pensiamo che le grane e le novità in società di questi giorni dovranno essere rese pubbliche per un concetto legato alla trasparenza (seppur minima). A cominciare, ad esempio, dal divorzio annunciato tra Enea e Pedretti perché ci sono buoni motivi per credere che, senza l’intervento dell’ex, ora nuovo, socio francese, l’incaglio non sarebbe stato superato, ammesso che lo sia stato. Ma nulla sarà più come prima perché, ovviamente, a fronte della sua disponibilità, Pedretti vorrà ridiscutere l’assetto proprietario del club. In parole povere pensiamo che il transalpino possa pretendere una partecipazione azionaria almeno paritaria con Enea, diciamo 50 e 50. Nel caso succedesse al primo ostacolo i due, dopo il divorzio poi rientrato, difficilmente potrebbero trovare sintesi soddisfacenti per entrambi, col bel risultato che l’operatività della società si bloccherebbe. L’Alessandria ha già vissuto un problema simile ai tempi della presidenza Amisano quando l’ingegner Borsano acquisì la metà delle quote del club. Per superare l’impasse i due imprenditori cedettero l’un per cento a testa a un noto professionista alessandrino a condizione che, in caso di scontro muro contro muro, sarebbe stato lui “l’ago della bilancia”. La cosa allora aveva funzionato anche se, dopo pochi mesi, l’ex presidente del Toro fu liquidato e “l’ago della bilancia” divenne inutile. Invece il celebre avvocato che fu chiamato a ricoprire quel ruolo da allora in città diventò “l’avvocato già ago della bilancia”. Comunque immaginiamo che se l’Associazione Ideale Grigio, magari nella figura del suo presidente Gastini, fosse diventata una cosa operativamente valida, quale miglior “ago della bilancia” si poteva individuare? Poi ci piacerebbe sapere un’altra cosa: ma il Presidente Enea Benedetto ci potrebbe dire quanti soldi ha cantato finora? A occhio sembra zero, visto che, per depositare la fidejussione in Lega, il Sindaco Abonante ha dovuto fare il giudice matrimonialista fra i due soci e che gli ultimi pagamenti della società a tesserati e dipendenti sono arrivati probabilmente da cespiti che Di Masi ha lasciato sul conto tecnico della società e che, proprio per quel motivo, non potevano essere utilizzati per la fidejussione. O forse Enea sperava di poter capitalizzare la propria quota di proprietà grazie alle dazioni e alle sponsorizzazioni che dovevano arrivare copiose grazie all’Associazione dei tifosi presieduta da Gigetto Gastini e raccolte dal fido Laudicino? Enea ha avuto quindi il suo momento di celebrità ma ora non sarebbe meglio che si mettesse in disparte? E quei tifosi che mesi fa ripetevano sui social “meglio un presidente bandito che Di Masi “ adesso lo riscriverebbero ancora?

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