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Dal Partito della Rifondazione Comunista – L’Azienda Sanitaria Zero non supera l’esame dell’Anac

“Si tratta di una figuraccia che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, il livello di improvvisazione con cui questa maggioranza affronta i problemi della sanità piemontese – dichiara Alberto Deambrogio, segretario regionale del Prc-Se – continui annunci che non producono alcun effetto e, qualche volta, vengono smentiti dai fatti”. Sul tema degli acquisti centralizzati sarebbe necessaria una riflessione un po’ più attenta. Il Piemonte dispone già da tempo di una stazione appaltante (SCR) in grado di raccogliere le esigenze delle Aziende sanitarie e realizzare gli acquisti in forma centralizzata. Che la “nuova” (anche se esiste, inutilmente, da due anni) Azienda Zero possa o meno esercitare la stessa funzione non fa molta differenza. Per rendere più efficienti i processi di acquisto e gli appalti non basta raccogliere gli ordinativi delle ASL e fare le gare unificate. Bisognerebbe entrare nel merito di quello che le Aziende acquistano. Coordinare il lavoro degli uffici acquisti per semplificare e standardizzare le richieste provenienti dai servizi sanitari in modo da ridurre gli affidamenti diretti e acquistare a migliori condizioni. Non si tratta di strappare prezzi più bassi ma, soprattutto, di acquisire più peso e maggiore indipendenza nel rapporto con i fornitori (che sono spesso dei monopolisti). “Le aziende capogruppo di altre regioni svolgono proprio questo ruolo. Ma hanno impiegato anni di lavoro – continua Deambrogio – per ottenere qualche risultato. Qui, ormai a fine legislatura, la nostra AZ è solo una scatola vuota. Cirio aveva dichiarato di voler ridurre i livelli di autonomia delle ASL (metter fine all’anarchia) ma ha approvato una legge che conferisce all’Azienda Zero solo poteri di persuasione e affidandole una lista di compiti di coordinamento tanto lunga quanto vaga. Intanto le nostre aziende sanitarie sono rimaste, a tutti gli effetti, delle aziende autonome cui, ancora una volta, è stato chiesto di fare quel che possono per quadrare i conti. Altro che fine dell’anarchia”.

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