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“Eneide Grigia”: un poema interminabile e tutto da ridere

Per i Grigi è passato un altro fine settimana sull’orlo dell’ordinaria follia. Per cominciare: sabato scorso una super qualificata delegazione del Senato Accademico della Curva Nord si è presentata all’allenamento della squadra. A presidiare il Campo Michelin c’erano stimati sportivi, alcuni movimentisti, tifosi di sangue blu (quelli che stanno snaturando un’entità di grande pregio culturale come Museo Grigio per ridurla a bollettino Ultras), tutti coordinati dall’addetto stampa ufficiale della Nord nonché noto giornalista part time (nel senso che è difficile stabilire per chi scrive, oltre che per se stesso). A Spinetta i Nostri incrociano Enea Benedetto il quale, a precisa domanda, si dichiara “quasi convinto a lasciare” la società. Dopo qualche ora Enea ci ripensa e fa sapere che la disponibilità a una sua eventuale cessione delle quote ci sarebbe ma vale solo per il 40% del socio Pedretti: in pratica, venderebbe, sì, ma quello che non è suo. A chiudere definitivamente la porta pensa l’avvocato del presidente il quale, il giorno dopo, fa sapere che qualcuno ha frainteso perché Enea si sarebbe impegnato con Di Masi, contestualmente all’atto dell’acquisto del Club, a non cedere la società almeno per anno (boh?). Nel frattempo Ronny Rolando, dominus dei Supporters, risponde pubblicamente a tal Marco che educatamente chiedeva lumi su un’eventuale cessione dei Grigi, scrivendo testualmente: “Ce ne stiamo occupando mentre tu (Marco ndr) scrivi e basta”. Come dire: “Non disturbate il manovratore (cioè me) che sta affrontando un passaggio delicato, la cessione delle quote dei Grigi”. Meno male che se ne sta occupando lui, verrebbe da dire, anche se dovrebbe spiegarci in che veste si starebbe “occupando” della compravendita essendo un semplice tifoso. Oppure Rolando è un azionista della società in incognito, magari il co-proprietario dei Grigi, o forse è un collaboratore di fiducia di Enea o, perché no, un professionista che cura i passaggi di mano di società di calcio. E se fosse un esperto consigliato dalla FGCI? Oppure il solo fatto di essere un dirigente politico gli darebbe il diritto di sedersi a quei tavoli e prendere la parola, come un dirigente del PCUS di staliniana memoria? Come se non bastasse il post supponente e ultimativo dell’ex assessore comunale, sui social interviene anche un altro capo ultras, della parte politica opposta però, che ci spiega che ‘sta telenovela dimostra vieppiù che Di Masi si avvale di Enea per “rottamare” la società: ma perché parlano di cose che non conoscono? Comprendiamo il maldestro tentativo di certi tifosi di scaricare sull’ex presidente ogni colpa della crisi del Club, resa inevitabile visto il clima irrespirabile che loro stessi hanno artatamente creato. Crediamo però che Di Masi sia l’ultimo a questo mondo che auspichi un fallimento dell’Alessandria Calcio e per decine di ottimi motivi personali. Se in questa piazza ognuno tornasse a fare il proprio mestiere, cosa che da un anno e mezzo in qua non succede, le cose, intorno a questo club martoriato, non andrebbero meglio? Il tifoso medio poi, parlando di passione e amore per i Grigi (parole quelle che se non sostanziate dai comportamenti sono aria fritta), cominci se vuole a tornare allo stadio, sottoscriva se vuole l’abbonamento e inciti la squadra: quella è la sua mission. Se no se la compri la squadra, ma lo faccia senza annunciarlo e non il contrario (vero Gigetto? Quello di Idealegrigio che ha trasformato in due mesi l’Associazione da “salvatrice dei Grigi” in “ciliegina”). E certi sedicenti “con il grigio nel cuore” evitino di procurare proditoriamente multe e sanzioni alla società attraverso cori e altre amenità perché, chi ama i Grigi, non li danneggia consapevolmente come hanno fatto ripetutamente certi personaggetti in questi anni. Adesso passiamo alla società e ai suoi dirigenti. Cari neo DS, Mister e Team Manager, ci parlate coi giocatori o no? Lo sapete che i primi giorni del ritiro sono delicati perché si deve costruire e articolare un nuovo gruppo formato da vecchi calciatori e nuovi arrivati? Voi tre scienziati siete proprio sicuri che la presenza di giornalisti a bordo campo durante gli allenamenti, che poi stazionano persino sulla soglia dello spogliatoio quando termina la seduta, non inibisca questi ragazzotti a parlare fra loro, temendo, e a ragione, che ogni loro parola venga pubblicamente spiattellata un’ora dopo sui siti? Lo scriviamo perché qualche voce dal sen fuggita è già arrivata: ciò premesso nessuno ora potrà dire di non saperne niente. Parliamo della probabile amichevole del 30 luglio al Mocca che i Grigi giocheranno (forse, chissà, può darsi, staremo a vedere) contro la Sampdoria. La notizia dell’evento è stata pubblicata in un primo momento sul sito della società, priva dei riferimenti orari, prezzi e prevendite, roba impensabile anche alla Sagra del Sedano di Alluvioni Cambiò. Facile prendersela adesso con l’Ufficio Stampa. Ma è mai possibile che in una sede dove lavora gente che per decenni ha organizzato sempre bene eventi del genere nessuno si preoccupi di aiutare un neofita come il nuovo Addetto Stampa, soprattutto per evitare l’ennesima figuraccia alla Società? Tra l’altro pensiamo che la vicenda dell’amichevole cassata non abbia fatto gioire Adriano Galliani il quale avrà già cancellato dalla sua rubrica tutti i riferimenti dell’Alessandria Calcio. Caro Enea, ma con tutti i personaggi coi quali potevi entrare in conflitto, ti sei scelto proprio il terzo più importante dirigente del calcio italiano? E perché poi? Per “la dignità della nostra tifoseria”, ci hai spiegato: ma sai di cosa parli? Adesso avanti, come già avevi tuonato, contro il Corsera. Scontriamoci subito dopo contro il colosso Juventus (tanto i giocatori li prendi dal Toro), per arrivare alla dichiarazione di guerra a S. Marino e contemporaneamente all’occupazione via mare dell’isola di Malta. Quanto al fatto poi che tu parli dell’avvenuta iscrizione della squadra e dei pagamenti di stipendi e contributi come di cose a metà fra un regalo alla comunità mandrogna e un miracolo giova ricordare che, nel caso, hai fatto solo l’ordinario e non indaghiamo per carità di patria quali risorse hai utilizzato per la bisogna e chi te le ha messe a disposizione. Poi, ma è una valutazione personale, non sono granché entusiasta che, fra 4 milioni di piemontesi, sia proprio tu il prescelto “a tutela di tutto e di tutti per la società”, dichiarando altresì: “La mia figura, piaccia o non piaccia, è a garanzia della società”. Tra l’altro, caro presidente garante e tutelante, quando dichiari pubblicamente qualcosa informati prima di dire corbellerie: hai citato il Cesena come fulgido esempio di società con governance articolate. Ti sbagli perché lì in Romagna stanno succedendo cose turche, con guerre senza quartiere di tutti contro tutti. Ma perché, ancora una volta, tanta superficialità?

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