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Grigi: siamo a posto, è arrivato il “Capitano”

Mercoledì 23 agosto a Centogrigio (mamma mia che brutto nome, impronunciabile), in un afoso tardo pomeriggio, l’Alessandria ha sfidato la Primavera del Toro. La partita è finita 1-0 per i Grigi, gol di Gazoul. Ma la notizia non è questa perché l’attenzione del pubblico mandrogno è stata calamitata dalla presenza sugli spalti di Francesco Facchinetti (figlio d’un Pooh), noto anche come il Capitano, il cui brano omonimo era diventato un must nel 2004. E così, con in testa l’Addetto Stampa-ombra dei tifosi nonché addetto stampa (forse, chissà chi lo sa, vai avanti tu che a me vien da ridere, io speriamo che me la cavo, se son rose fioriranno, il mondo è bello perché è avariato, chissà chi lo sa…) della Società e ascoltato giornalista, tutti a chiedere a “Capitan Uncino” di “fare qualcosa per salvare l’Alessandria”. Ma quante volte bisogna “salvare” questa benedetta società? Ce lo hanno spiegato da 18 mesi alcuni tifosi, molti giornalisti, addirittura dei commercialisti guidati dal loro presidente dell’Ordine e alcuni notabili mandrogni che il nostro Club era in una crisi nera e lo sarebbe stato fino a quando qualcuno, chicchessia, non lo avesse strappato dalle grinfie di Di Masi. A maggio l’uomo della provvidenza si è materializzato: un nome evocativo il suo, Enea Benedetto. La squadra gli è stata regalata con tutto quello che c’era dentro, l’ex Presidente ha messo ancora un milioncino in cassa tanto per gradire, e per Enea è cominciata l’Eneide, per noi invece ha preso il via un’odissea. A distanza di soli 4 mesi, e a pochi giorni dall’inizio del campionato, proviamo a vedere cosa ha combinato “Enea il salvatore” assieme alla task force “IdealeGrigio”, di tale Gigetto Gastini commercialista, associazione di tifosi nata per vigilare e accompagnare la Resurrezione della squadra che si era faticosamente salvata nella stagione 2022/23. Ma sono scappati, nell’ordine: l’allenatore della salvezza (sostituito dal verboso ex mister della Primavera 2 Fiorin), il DS che aveva fatto la squadra con risorse zero ma portando a casa mezzo milione di minutaggi e un potenziale di altri 150.000 euri di cartellini, sostituito con tale Quistelli, la struttura del Settore Giovanile. Tutto l’Ufficio Stampa è scappato e i sostituti cambiano come le mutande, non c’era un Segretario Generale e chi è arrivato ora pare abbia le crisi isteriche in ufficio per manifesta inadeguatezza. Se passiamo alla rosa dei giocatori va anche peggio: se ne sono andati i ragazzi arrivati in prima squadra Podda, Marietta e Speranza (quest’ultimo immortalato con tanto di fanfare in sottofondo mentre “firmava” il contratto con Enea, contratto mai registrato). È stato ceduto un tanto al chilo Lamesta e lasciato libero Sini. Sono in partenza pure Galeandro, Nichetti e vedremo i sostituti chi saranno. Un disastro epocale insomma: non c’era niente “da salvare” e il “salvatore” sta radendo al suolo tutto quel che può. Non possiamo dare colpa ai tifosi: a loro interessa veder giocare i Grigi e non sono tenuti a valutare personaggi e situazioni. Non pensiamo però che chi ora critica pubblicamente Enea con articoli sui giornali o con certi striscioni al campo a favore di fotografi non sia connivente con questa gestione, esattamente come lo è pure IdealeGrigio, i suoi dirigenti, i suoi fondatori e i suoi iscritti. Certa stampa locale, a mio vedere, ha molte responsabilità. Ha sposato cause perse per compiacere certo tifo, ma continua a fare la serva di almeno due padroni. Chi doveva pensare non ha pensato, chi doveva criticare non ha criticato, chi doveva valutare ha valutato male mentendo. Adesso prendetevela pure con Enea la sua operazione di acquisizione e gestione (per lui) perfetta se vi fa sentire meglio. Sappiamo tutti però che questo disastro ha tanti padri e madri che adesso fanno pure gli indignati ed è il disastro di un’intera città, incapace di preservare le proprie vestigia. Adesso evviva Capitan Uncino e con le note del suo tormentone in sottofondo si comincia il campionato. Lo dico soprattutto ai Ronnini, quei piccoli federali col fez che, senza ruolo e autorevolezza, trattano tutti come fossero loro sudditi: non insultate più nessuno se no va a finire che dovremo rivalutare la figura di Enea così come abbiamo già fatto con Di Masi.

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