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Da Fratelli d’Italia Alessandria – È un errore autorizzare l’insediamento di una moschea e di un centro transfemminista queer nel medesimo territorio

Interpellanza

  1. Premesso che:
    1.  il Consiglio Comunale ha approvato in data 3/08/2023 la manutenzione del parcheggio adiacente all’ex Mensa Guala a carico della Comunità dei Musulmani di Alessandria Onlus;
    2. la Giunta Comunale ha destinato in data 4/08/2023 la parte centrale dei locali ex Mensa Guala alla realizzazione di un centro d’incontro a carattere femminile;
    3. la Giunta Comunale con Delibera 194 del 22/08/2023 ha istituito un centro d’incontro denominato “Casa delle donne transfemminista queer” nei locali dell’ex mensa Guala;
  2. Considerato che:
    1. il Comune si è impegnato con apposita convenzione con Welcome ODV – oltre a fornire i locali individuati nello stabile denominato ex mensa Guala per la realizzazione del centro d’incontro transfemminista queer – a sostenere le spese di assicurazione, della tariffa rifiuti, delle utenze di luce, acqua e gas, nonché gli interventi di manutenzione straordinaria degli impianti fissi, degli immobili e la messa a norma degli impianti;
    2. le spese per la manutenzione del parcheggio pubblico che sarà al servizio del centro d’incontro transfemminista queer sarà invece a carico della Comunità dei Musulmani di Alessandria Onlus;
    3. il Comune si è impegnato fin d’ora a valutare la concessione di altri locali in aggiunta all’immobile ex mensa Guala e, in particolare, dell’ex asilo Monserrato (ex Casa delle Donne, già sgomberato dalla forza pubblica) e dell’ex mensa EDISU di via Parma appena ne rientrerà in possesso;
  3. Constatato che:
    1. il Regolamento dei Centri d’incontro comunali all’art. 2 c.1 prevede che “Il Centro d’Incontro costituisce a livello comunale un luogo apartitico di incontro sociale…”, all’ art. 3 c. 2 prevede che “Il Centro d’Incontro garantisce in generale la più ampia partecipazione democratica dei cittadini senza effettuare distinzioni di età, sesso, fede religiosa, categoria sociale e professionale, consentendo a tutti gli interessati di accedere alle proprie strutture…” e al successivo comma 3 prevede che “All’interno del Centro d’Incontro è fatto divieto a chiunque di svolgere attività connesse direttamente o indirettamente a qualsiasi partito o movimento politico.”;
    2. che il movimento “nonunadimeno” presentatore del progetto “Casa delle Donne Transfemminista Queer” citato nella delibera dalla Giunta è un movimento che svolge attività politica e che attacca partiti, movimenti ed esponenti legati alla minoranza del Consiglio Comunale;
    3. che il movimento “nonunadimeno” in passato non ha rispettato la legge in più occasioni, le più eclatanti delle quali sono state l’interruzione violenta del Consiglio Comunale di Alessandria e l’occupazione dell’ex asilo Monserrato di Alessandria;
    4. che il movimento “nonunadimeno” ha anche dimostrato intolleranza rispetto alle fedi religiose di cui gli eclatanti travestimenti alla statua di San Giovanni Bosco – oggetto di pluridecennale devozione da parte della comunità alessandrina – ne sono il più lampante esempio;
  4. Rilevato che:
    1. questa amministrazione comunale ritiene meritevole accettare il progetto del movimento “nonunadimeno” nonostante i precedenti di illegalità e di intolleranza dimostrati all’interno della nostra comunità;
    2. l’amministrazione comunale ignora totalmente le esigenze di spazi pubblici di molte altre associazioni presenti in città utilizzando criteri di assegnazione orientati solo alla fede politica ed ideologica;
    3. l’amministrazione comunale si impegna a sostenere spese di manutenzione straordinaria per mettere a norma i locali dell’ex mensa Guala ed istituire un nuovo centro d’incontro quando gli attuali centri d’incontro attendono da anni di interventi di manutenzione, ammodernamento e riqualificazione;
    4. l’attuale maggioranza, dopo aver sostenuto una politica di zero nuovi insediamenti sul territorio di via San Giovanni Bosco, ha provato a far localizzare in loco un nuovo ospedale ed ora promuove gli insediamenti adiacenti di un centro transfemminista queer e di una moschea;

Tutto ciò premesso
si interpella il Sindaco e la Giunta al fine di sapere

  1. se ritiene equa e giusta la ristrutturazione e l’assegnazione dei locali ex mensa Guala all’associazione Welcome ODV su progetto “nonunadimeno” a discapito di decine di altre associazioni operanti sul territorio comunale;
  2. se ritiene corretto prevedere in futuro di assegnare altri locali in aggiunta a quelli assegnati a discapito ancora di tutte le altre associazioni operanti sul territorio e se invece non fosse più corretto procedere con una procedura di assegnazione competitiva ad evidenza pubblica;
  3. se ritiene compatibile al piano di riequilibrio finanziario ed all’attuale quadro normativo sostenere direttamente le spese di tutte le utenze della Casa delle Donne transfemminista queer;
  4. se non fosse da ritenere prioritario un maggior sostegno, anche attraverso interventi di manutenzione straordinaria, ai centri d’incontro già operanti sul territorio comunale;
  5. se ritiene che le attività che andrebbe a svolgere la casa delle donne transfemminista queer rispettino gli articoli del Regolamento dei centri d’incontro comunali citati nelle premesse con particolare riferimento all’apartiticità, all’ apoliticità ed alla non discriminazione per motivi di sesso e di religione;
  6. se non si ritiene avventato e pericoloso ai fini del possibile insorgere di conflitti sociali promuovere l’insediamento di una moschea e di un centro transfemminista queer nel medesimo territorio in considerazione dei precedenti episodi di provocazione religiosa messi in atto dalla Casa delle Donne e in considerazione dell’inconciliabilità tra gli insegnamenti del Corano e le ideologie promosse da “nonunadimeno” e dal suo progetto di una “Casa delle Donne transfemminista queer”.

Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia
Il Presidente Emanuele Locci

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