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Emergenza Migranti a Salice d’Ulzio: Rifugio Massi al collasso “Non ce la facciamo mancano soldi e spazi”

Salice d’Ulzio (TO) – Due giorni fa il rifugio Fraternità Massi di Oulx ha registrato il numero di arrivi più alto degli ultimi anni: circa 190 migranti su 76 posti disponibili. Un po’ sono stati sistemati nei container esterni, alcuni perfino sulle sedie. Alcuni sono stati trasferiti in un istituto gestito dalle suore, una ventina al polo di Bussoleno. Si tratta perlopiù di persone sole, ma ci sono anche tante coppie e qualche famiglia, con una decina di bambini al seguito. Sono i numeri dell’onda lunga degli sbarchi estivi, che alla frontiera tra Piemonte e Francia si manifestano con un mese di ritardo, a volte un mese e mezzo. Ma se lungo le coste nazionali ad agosto sono arrivate 16.000 persone, a metà settembre sono già 12.000. Il timore è che approderanno a Ulzio quando le temperature saranno già scese sotto lo zero, rendendo impraticabili le sistemazioni di fortuna adottate negli ultimi giorni e mettendo a rischio la vita di chi tenta di attraversare la frontiera. Già negli ultimi giorni, i respingimenti dai quei fenomeni di francesi, sono passati dai regolari 20- 30 al giorno a 50-70. E si sono resi necessari anche i primi soccorsi in montagna, sul sentiero del Colletto verde, tra Claviere e Monginevro, a 2500 metri di quota. In tutto sono state recuperate 20 persone, due delle quali hanno avuto bisogno di cure mediche per le ferite riportate durante la lunga camminata. La carenza strutturale di risorse rende però impossibile far fronte a un fenomeno che, seppur sistemico, è in continua crescita. I fondi stanziati dalla prefettura per il progetto MigrAlp, 550.000 sui 750.000 euro chiesti da associazioni e istituzioni, arriveranno a consuntivo solo a fine anno, ma non bastano già più. La speranza è che si arrivi a un tavolo con la prefettura. Ma, probabilmente, bisognerà attendere la nuova nomina al vertice.

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