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Un liceale salva la vita a un uomo e sparisce

Bologna (Sabrina Camonchia) – Matteo Laschi, studente del San Luigi, aveva fatto da poco un corso di primo intervento. Quando ha sentito il crac della costola rotta, per paradosso, ha capito che stava facendo bene. Matteo Laschi, 18 anni, liceo al San Luigi, ha salvato la vita a un signore che si era sentito male in via Alamandini, sabato scorso attorno all’ora di pranzo. Il ragazzo stava andando a prendere la fidanzata al liceo Arcangeli, sul telefono gli è suonata l’applicazione Dae RespondER del 118 che aveva scaricato qualche mese prima, dopo aver seguito un corso per l’uso del defibrillatore. Siccome si trovava non lontano dal luogo in cui l’uomo era caduto a terra, Matteo è accorso (era in auto, neopatentato) e con una buona dose di sangue freddo ha cominciato il massaggio cardiaco, in attesa dell’arrivo degli operatori sanitari. Una volta giunti i soccorsi, se n’è andato.
Ma la storia non è finita qui. La famiglia del signore ha lanciato una sorta di appello su Facebook per rintracciare il ragazzo e ringraziarlo. Della cosa si è fatto carico l’attore e regista Nicola Borghesi, amico della famiglia che in un post ha raccontato la vicenda. “Internet utile. Il padre di una mia cara amica è stato salvato da un ragazzo sui vent’anni che passava da lì, tramite un massaggio cardiaco che lo ha tenuto in vita mentre arrivava l’ambulanza. Il personale medico del 118 riferisce che l’ignoto salvatore, una volta capito che aveva tenuto in vita lo sconosciuto, è scoppiato a piangere”. Per rintracciare Matteo Laschi, è servito un bel passaparola sui social, per una volta non demonizzati. “Di più non sappiamo – scriveva ancora Borghesi – La famiglia del sopravvissuto è commossa e grata e vorrebbe incontrarlo e ringraziarlo, la trovo una cosa umana. Se qualcuno conosce l’ignoto salvatore, o è l’ignoto salvatore, o ha informazioni per trovarlo mi contatti che li metto in contatto con la famiglia”.
Il post ha girato finché non è stato intercettato dal padre di Matteo, Alessandro Laschi, che a sua volta ha risposto. “Il ragazzo è mio figlio. Gli ho fatto seguire il corso Blsd lo scorso luglio. Mi aveva raccontato tutto sabato scorso. È stato bravo ed ha fatto quello che gli è stato insegnato”. Titolare di uno studio sulla sicurezza del lavoro, qualche mese ha invitato il figlio a partecipare alle lezioni sulle tecniche di rianimazione. Così è stato, ha imparato e persino i sanitari del 118, sabato scorso, lo hanno lasciato operare senza intervenire, una volta visto che stava facendo molto bene per salvare quella vita. Al quarto anno del San Luigi (indirizzo economico-sociale), per il suo futuro ha in mente di dedicarsi agli altri. Non la facoltà di Medicina, ma qualcosa come la Protezione civile o l’Accademia militare.
“Siamo tutti molto emozionati. Proprio ieri notte, tornati a casa dai festeggiamenti per l’anniversario di matrimonio con mia moglie, ho acceso Facebook e ho visto il post. Ho capito che si stava parlando di mio figlio. Siamo riusciti a metterci in contatto con la famiglia del signore ieri sera dopo la mezzanotte, è stato un bellissimo momento. Più tardi faremo anche una videochiamata con la persona che Matteo ha soccorso e che sta meglio”.

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