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Novi cade a pezzi, perde anche la Conservatoria

Novi Ligure – Da quando sono tornati i compagni al potere, Novi cade a pezzi. Dopo i disastri di Acos Gestione acqua, dopo il bilancio del Comune presentato senza la tempestiva revisione contabile, dopo le ripetute assenze di sindaco e assessori, dopo i conti di Gestione Acqua che, nonostante Muliere affermi il contrario, ha diminuito in un anno gli utili del 95%, ora la città perde la Conservatoria dei Registri Immobiliari – ovvero l’ufficio pubblico in cui sono conservati tutti gli atti e le scritture relativi ai beni immobiliari della zona di competenza – che sarà trasferita nella sede dell’Ufficio provinciale del Territorio di Alessandria, in via Arnaldo da Brescia, mantenendo però il suo Conservatore e la sua circoscrizione territoriale. È un fatto gravissimo che retrocede la Città di Novi a un rango inconsistente: una città dormitorio, senza aziende importanti, residenza di pensionati, cassintegrati, disoccupati e pendolari. Poi è alquanto sospetta la modalità della chiusura con tempi repentini essendo stata la disposizione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale solo mercoledì 27 settembre. Quello che stupisce è la modalità con cui il MEF ha comunicato il trasferimento: con una semplice raccomandata spedita mercoledì e arrivata a Novi giovedì. Come al solito il sindaco Muliere casca dalle nuvole e si lamenta: “Spiace venire a conoscenza formale di questa decisione – ha detto il sindaco a La Stampa – solo in pochi giorni con una semplice lettera. Ne prendo atto osservando che se lo avessimo saputo prima avremmo potuto sollevare la problematica sotto il profilo politico. Questa scelta si traduce in minori rapporti fra lo Stato centrale e il territorio”. La verità è che, come abbiamo scritto più volte, Muliere non lo sta a sentire più nessuno e la Città di Novi fa ridere.

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