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L’Italia pittoresca delle “Coop Rosse”: finta dottoressa assunta in ospedale in base a un’autocertificazione

Bordighera (da Prima Torino) – In un documento stampato e firmato la 56enne dichiarava di essere laureata all’Università la Bicocca di Milano e di avere una specializzazione in Medicina Interna. Enrica Massone, originaria di Torino, 56 anni, un diploma di scuola media inferiore, un passato da criminale e un presente da medico specializzato in apparato respiratorio, cardiovascolare, digerente, reni, sistema emopoietico, sistema endocrino, oltre che di malattie infettive.
No, non è questa la storia di un genio tardivo e incompreso, ma quella di una falla, di un errore umano che poteva avere tragiche conseguenze.
Pur senza una laurea in Medicina, la Massone è infatti stata in servizio per tre turni all’ospedale St. Charles di Bordighera.

Assunta con un’autocertificazione
Tutto questo grazie ad un’autocertificazione presentata alla cooperativa romana che ha in affidamento il punto di primo intervento dell’ospedale dove la donna presta servizio. Un documento scritto stampato e firmato sul quale dichiara di essere laureata all’Università la Bicocca di Milano e di avere una specializzazione in Medicina interna, indicando un numero di iscrizione all’Ordine dei medici di Torino. È quanto basta alla cooperativa per inserirla come medico gettonista dell’ospedale.
Sarà un dirigente dell’Asl 1 imperiese, Giovanni Bruno, responsabile del Dipartimento governo clinico e servizio, a rendersi conto durante uno dei suoi controlli che la “dottoressa” Massone non è a conoscenza delle procedure, neppure delle più basiche. I sospetti portano quindi a delle indagini che confermano le prime sensazioni. Enrica Massone indossando il camice bianco si è presa gioco di tutti: colleghi e pazienti.
Ora la stessa Asl sta cercando di risalire, attraverso i registri, ai pazienti visitati dalla falsa dottoressa per capire quali siano state le prestazioni effettuate e le eventuali terapie somministrate. Mentre il sistema delle cooperative che gestisce l’ospedale di Bordighera rischia di essere messo seriamente in discussione.

Il passato criminale di Enrica Massone
Per quanto riguarda la Massone, al momento ancora rintracciabile sul web con nome e cognome per consulenze mediche al costo di 0,63 centesimi al minuto, va detto che ha sempre sostenuto di avere come missione quella di voler “aiutare gli altri” e lo ha sempre fatto a modo suo: truffando i deboli e approfittando di situazioni di fragilità.
Cercandola ancora, questa volta sui social appaiono 3 diversi profili, in cui si mostra con acconciature sempre diverse che, col senno di poi, ci si può chiedere, se non corrispondano alle varie personalità assunte dalla donna nel corso degli ultimi 14 anni.
La carriera criminale della Massone infatti inizia nel 2009, quando è stata arrestata, e poi condannata, per avere truffato a Torino decine di immigrati, promettendo per cifre da capogiro il permesso di soggiorno. È entrata in carcere nel 2020, ne è uscita lo scorso gennaio, dopo avere scontato 3 anni e 2 mesi. Un’altra condanna risale a quest’anno e riguarda il raggiro di una coppia di anziani della quale era riuscita a diventare amministratrice di sostegno.

Foto tratta da facebook

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