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Rivolta immigrati a Torino spalleggiati dai Centri Sociali e dalla Sinistra: per loro il cibo fa schifo, lo gettano e incendiano il centro di accoglienza (Video)

Torino – Mentre gli italiani poveri fanno la coda alla Caritas per un piatto di minestra, i nostri ospiti di colore il cibo che offriamo loro lo buttano via insoddisfatti. Questo è successo al Centro di Permanenza per il Rimpatrio (Cpr) di Torino, struttura che ospita 35 migranti in attesa di rimpatrio.
Gli immigrati hanno protestato per il cibo del pranzo, giudicato di pessima qualità, lanciando i vassoi delle pietanze per terra, contro i muri e addosso al personale in servizio all’interno del Centro. In contemporanea, fuori dalla struttura, si sono radunati una trentina di estremisti di sinistra, che hanno manifestato in solidarietà coi clandestini. Per riportare l’ordine sono intervenuti gli uomini dei reparti mobili della polizia. Si è trattato del secondo tentativo di rivolta dopo quello di due notti fa, quando i migranti hanno cercato di dare alle fiamme una delle unità abitative. I poliziotti presenti, notato il fumo, sono intervenuti insieme ai vigili del fuoco, che hanno limitato i danni a un solo modulo. Un cittadino tunisino è stato fermato per minacce, lesioni e istigazione a delinquere. È accusato di avere fomentato i disordini con la scusa che il cibo del pranzo era di scarsa qualità.
Agli immigrati non piace il menù italiano. Le rivolte sono sempre guidate o istigate da teppisti di estrema sinistra al grido “I Cpr bruceranno ancora”, per cui la saldatura “estremisti di sinistra-terroristi islamici” è sempre più chiara. In un rapporto del 2019 che ci è pervenuto (non chiedeteci come) in redazione redatto dai servizi dell’Aisi si legge: “La principale minaccia interna sta nella saldatura tra estrema sinistra e immigrati, da utilizzare come teppisti: un po’ come in epoca romana i patrizi utilizzavano gli schiavi contro i plebei. In difficoltà per il mancato ricambio generazionale, gli italiani non se li filano più, l’estrema sinistra punta sull’arruolamento della popolazione straniera. In quel rapporto dell’Aisi si legge ancora: “L’eterogenea galassia dell’antagonismo si e? distinta soprattutto per il tentativo di superare una persistente tendenza alla parcellizzazione delle lotte, cosi? da dare maggiore compattezza al fronte della contestazione. In tale quadro, ha assunto specifico rilievo strategico, nelle progettualità antagoniste, il coinvolgimento nelle mobilitazioni della popolazione straniera, ritenuta, in particolare dai segmenti più oltranzisti, un bacino di reclutamento capace di produrre conflitto”.

 

 

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