Press "Enter" to skip to content

Biodigestore Valmadonna: con chi, del Comune di Alessandria, o con quale faccendiere mandrogno, ha preso accordi Ravano?

Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e devo tornare per l’ennesima volta a parlare del Biodigestore che il gruppo Ravano di Genova, tramite la controllata Rgp Biometano Srl, vuole realizzare a Valmadonna. Giovanni Ravano (nella foto) fa l’imprenditore, quindi è persona competente, capace e concreta. Un signore a cui basta una stretta di mano per accordarsi su un affare. Ma a chi ha stretto la mano qui da noi se il sindaco Cuttica e gli assessori competenti non sanno niente sui presunti accordi presi (con chi?) per procedere nell’investimento di cui si parla, al punto che sarebbero stati già stipulati una trentina di contratti coi fornitori degli scarti agricoli da smaltire?
È una domanda grossa come una casa che attende risposta.
Data per scontata l’opposizione dei residenti che si sono costituiti in comitato per dire di no all’impianto, si deve registrare la posizione contraria del vicesindaco Davide Buzzi Langhi e dell’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini i quali, ultimamente, hanno detto che Ravano non ha nessuna autorizzazione da parte del Comune di Alessandria (Valmadonna è un sobborgo della Città della Paglia) per fare l’insediamento contestato. Più sfumata la posizione dell’assessore all’ambiente Paolo Borasio.
A questo punto, per esclusione, non resta da pensare che Giovanni Ravano abbia parlato con qualche tecnico del Comune di Alessandria che, data la sicurezza palesata dall’imprenditore genovese, avrebbe dato garanzie credibili per la positiva conclusione della trattativa, cioè la realizzazione del biodigestore.
Ma se è così, le garanzie politiche ai tecnici, chi le avrebbe date? Chi c’è di così influente in Alessandria, sia a livello politico che amministrativo, da poter garantire in primis un affare di questa portata?
Anche questa è una bella domanda di cui forse conosco la risposta, ma mi riservo di avere elementi più certi per darla.
Gli è che per capire veramente cosa sia successo bisogna porsi un’ultima domanda: cui prodest?
Innanzitutto l’affare giova a chi fa l’impianto, poi a chi smaltisce gli scarti perché il lavoro conviene delegarlo ad altri pagando il dovuto piuttosto che mettere in piedi un impianto in proprio come prevede la legge italiana ed europea, poi ad Alegas, la partecipata di Amag Spa che vende metano. Alegas è un’azienda sul mercato che, a questo punto, potrebbe far sua proprio il Gruppo Ravano.
Ma sono solo ipotesi, niente di più.
E io pago.

 

Comments are closed.