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da Matteo Nicola Bottino

Il premio “Sindaco per la Famiglia” dato a Fabbio “puzza” di ipocrisia

In questi giorni abbiamo appreso che l’Amministrazione Comunale di Alessandria ha ricevuto, in occasione del Fiuggi Family Festival 2011, il “prestigioso” premio Sindaco per la Famiglia. Sull’effettivo prestigio del suddetto premio mi permetto di dissentire e di informare, chi non lo sapesse, che il Fiuggi Family Festival altro non è che una manifestazione a sfondo religioso-clericale travestita da Festival di Cinema, affollata da dirigenti Rai e Mediaset ed esponenti della vecchia DC, dell’attuale maggioranza di Governo e dell’Udc. Basta infatti scorrere l’elenco dei partecipanti e del comitato d’onore presente sul sito web del Festival per leggere i seguenti nomi: Mara Carfagna, Giancarlo Galan, Carlo Giovanardi, Eugenia Roccella, Rocco Buttiglione, Paola Binetti (che non a caso posa in una foto insieme all’Assessore Curino), Giorgia Meloni…c’è persino Giulio Andreotti! Che sia un caso la coincidenza di schieramento politico tra premiatori e premiati? Non credo e per citare proprio Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca. Anche per questi motivi, ma non solo, da addetto ai lavori del settore cinema posso affermare tranquillamente che il Fiuggi Family Festival non gode di grande considerazione nel settore, né tanto meno di credibilità, ma a giudicare dagli sponsor altisonanti sicuramente gode di lauti finanziamenti, anche e soprattutto pubblici. Un premio che suona ancora meno credibile se si pensa alla fallimentare gestione dei servizi per le famiglie dell’amministrazione Fabbio, dall’aumento spropositato delle tariffe per gli asili nido alla situazione del Cissaca. Non a caso l’Assessorato per le Politiche Famigliari, incalzato sull’argomento dall’opposizione, ha poi dovuto confessare a mezza bocca che il premio in realtà ha un valore puramente simbolico ed è stato conferito per le ambizioni dell’amministrazione comunale. Solo chiacchiere e desiderata quindi, non un riconoscimento per azioni concrete, servizi offerti ai cittadini e obiettivi raggiunti. Pura demagogia familista e propaganda elettorale sulla pelle delle famiglie alessandrine. Eppure proprio questa Giunta riempie la città da settimane di manifesti enormi con slogan tipo “fatti, non parole”. Propaganda e demagogia di stampo clericale, aggiungo, dal momento che Fabbio nel comunicato stampa diffuso dal Comune si ostina a parlare sempre e solo di famiglia al singolare e non di famiglie, ignorando ed escludendo volutamente una larghissima parte di esse che oggi sono o allargate, o di fatto o monoparentali. Non solo le discrimina e le esclude ma accusa di avere un “pensiero debole” o di “relativismo etico” chi, al contrario di lui, vede e capisce i cambiamenti in atto da anni nella nostra società e nelle famiglie. Tutto ciò mentre i Sindaci di Milano, Napoli e Cagliari dichiarano di voler allargare i servizi dei loro Comuni anche alle famiglie di fatto, seguendo l’esempio di città come Bologna, Padova e Torino, ovvero ricorrendo all’applicazione di una legge del 1989 sulla famiglia anagrafica basata su vincoli affettivi. Ma d’altra parte si sa, per i nostri “illuminati” amministratori persino l’89 può sembrare un anno “sovversivo” e pericoloso, praticamente l’Apocalisse, Sodoma e Gomorra. Il loro modello è e rimane il Medioevo, con buona pace di chi invece vive nel presente e vuole guardare al futuro.
Matteo Nicola Bottino

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