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A26, l’autostrada degli eterni cantieri, uno scandalo italiano

di Andrea Guenna – Qualche mese fa sono andato a Vado Ligure per un servizio giornalistico e ho dovuto prendere le misure dell’auto per attraversare gli spazi angusti delle corsie dei cantieri lungo la A26. Non li ho contati ma saranno una decina tra Alessandria e Savona, e ritorno. Sono sempre lì, da anni, nonostante i morti che hanno causato, e nessuno capisce cosa ci stiano a fare visto che le strade, di solito, si asfaltano e si riparano in pochi giorni. Per passare dovevo tenere lo sterzo diritto e sperare nel Padreterno. Ma come si fa? Cosa ci stanno a fare i capicantiere, se ci sono, e cosa ci stanno a fare gli operai, se ci sono, perché se ci sono, non fanno praticamente niente. Dopo aver viaggiato sulla A26 sono vivo per caso, ma Paolo Scerni, figlio di Gianni, ex presidente del Genoa e imprenditore del mondo dello shipping conosciuto a livello internazionale, è morto perché s’è beccato il colpo in canna di una fatale roulette russa della viabilità italiana. Alle dieci di ieri sera sulla A 26 a Rossiglione, la sua Audi si è schiantata  contro un Tir che è uscito dall’area di servizio Anzema dalla parte sbagliata e, come scriviamo noi cronisti, l’impatto è stato inevitabile. Lo spazio era già ridotto a causa del solito cantiere, uno dei tanti cantieri che pesano come macigni sulla coscienza di chi gestisce le autostrade italiane, e che, tra ponti crollati, morti e macerie, dovrà pagare un giorno. E se non pagherà, se c’è, finirà all’inferno per l’eternità.
Per fortuna c’è la dichiarazione di Edoardo Rixi, responsabile nazionale Infrastrutture per la Lega e componente della Commissione Trasporti, che esprime il suo “profondo cordoglio per la morte di Paolo Scerni [cui] si unisce la rabbia per la causa: un grave incidente sulla carreggiata Nord dell’A26, all’altezza di Rossiglione”.
Rixi avrebbe dovuto stare zitto in nome del principio che un bel tacer non fu mai scritto.
Ma la Lega è ormai come la Democrazia Cristiana con la differenza che quella aveva dei fenomeni come Andreotti, Fanfani, Rumor, La Pira, Moro, De Gasperi, questa ha il Papeete, Salvini e Rixi.
Ah, pardon, dimenticavo Molinari.

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