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CASSANO: DOPO AVER SALVATO VALENZA DAL DISASTRO DELLE SINISTRE SE SARÒ RIELETTO PUNTEREMO AL RILANCIO

Valenza (AL) Gianni Patrucco – Era dato per spacciato e invece è lì, pronto a battersi per vincere. Sergio Cassano (nella foto), 69 anni ben portati, una passione per le Ferrari, imprenditore, è il sindaco uscente che sfiderà Gianluca Barbero domenica al ballottaggio da cui uscirà il nuovo sindaco della Città dell’Oro. Un uomo di destra, Cassano, contro lo sfidante di sinistra, Barbero. Quella sinistra che Cassano ritiene responsabile del “Disastro-Valenza”, quella sinistra che anche secondo la maggioranza dei valenzani stava portando la città al dissesto. Sono i numeri a dirlo, perché al primo turno la destra, complessivamente ancorché frammentata, ha raccolto più del 40% dei votanti contro circa il 39% della sinistra. Cassano in questi giorni ha cercato, riuscendovi, a ricompattare l’area dei moderati imbarcando Fratelli d’Italia (Spinelli), Lega Nord (Oddone), ma anche le due liste civiche e metà Grillini. “La lista di Merlino è ispiratata da Tosetti – analizza Cassano – e Tosetti la volta scorsa ha lasciato libertà di voto”. Stando alle cifre avrebbe già vinto anche perché i non votanti tendenzialmente sono di destra e potrebbero fare la differenza, andando a votare ovviamente per Cassano. La maggioranza silenziosa dei non votanti conta ben 7.500 elettori per un buon 47,73%, ed è convincendo loro che si vince. Al momento i due raggruppamenti, di destra e di sinistra, sono sostanzialmente alla pari: per Barbero s’è mosso perfino il senatore Daniele Borioli che è stato segretario provinciale del Pd, uno che conta, uno che ha un forte seguito a Valenza dove ha vissuto tutta la vita pur essendo nato ad Alessandria 58 anni fa, mentre Cassano ha visto sfilare sul parterre molti notabili di Forza Italia, da Ugo Cavallera al senatore Pichetto, in occasione del talk show condotto da Gigi Moncalvo venerdì 29 maggio in Piazza Gramsci. Messaggio liberale quello di Cassano che considera le aziende della città un traino formidabile per il rilancio a beneficio di tutti; più operaia la visione di Barbero che, pur non dimenticando le giuste istanze degli imprenditori, privilegia la tutela dei più deboli. “Si tratta di vedere – dice Cassano al telefono – se per uscire dalla crisi bisogna tamponare o estirpare il male alla radice. Contrariamente alla sinistra – spiega il sindaco uscente – noi liberali sappiamo che i palliativi non servono molto per cui bisogna ridare slancio alle eccellenze valenzane per far ripartire l’economia a beneficio di tutti”. Per Sergio Cassano la partecipazione è una bellissima cosa ma non bisogna dimenticare che i cittadini hanno delegato i politici a lavorare per il meglio e così dev’essere. “Noi abbiamo avuto una delega precisa dagli elettori – afferma l’esponente di Forza Italia – e dobbiamo onorare i nostri impegni senza tradire il loro mandato. Le assemblee pubbliche vanno bene, consentono una maggiore conoscenza dei problemi, ma poi è il politico che deve decidere. È per questo che lo hanno votato”. Insomma Cassano dimostra di essere un seguace di Luigi Einaudi che amava ripetere che bisogna conoscere per deliberare. Ma non si limita ad elencare il metodo perché parla di progetti come quello di metter mano al Piano Regolatore per farlo diventare uno strumento efficace di sviluppo, mentre ricorda che quando ha iniziato la sua legislatura, cinque anni fa, ha trovato una città in ginocchio, sull’orlo del baratro: “Valenza era fallita – ricorda Sergio Cassano – piena di partecipate costosissime che operavano come scatole cinesi dove c’era di tutto e i debiti erano alle stelle. Noi abbiamo risanato il bilancio e messo mano alle strutture di assistenza come l’ospedalino che è stato risanato e rinnovato ed ora è pronto a ripartire. A differenza della sinistra – dice il sindaco uscente – abbiamo rimesso sotto controllo i conti e risolto la vicenda del Ciss che era diventato un pozzo senza fondo”. È fiducioso perché “i valenzani hanno capito dove sta la verità”, ma soprattutto perché “la sinistra ha voltato loro le spalle” in tutti questi anni di crisi. “Noi abbiamo un programma semplice, attuabile ed efficace – ha spiegato Cassano – che privilegia le imprese concepite come volano essenziale ed irrinunciabile per lo sviluppo. Più lavoro, meno sprechi, più produzione, meno demagogia, e Valenza tornerà grande”. È un programma chiaro, essenziale e preciso, è un programma liberale, di buon senso. “Non può dire la stessa cosa la sinistra – conclude Sergio Cassano – che invece ha fatto solo debiti e gettato Valenza nella crisi più grave della sua storia. Loro credono di risolvere i problemi con estenuanti dibattiti, mentre noi parliamo di meno e lavoriamo di più e, in tutti questi anni, abbiamo rimediato a molti loro disastri; per i prossimi cinque anni il nostro programma punta decisamente al rilancio, ora è possibile farlo”.

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