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La preghiera del negro

Un negro si inginocchia e prega: “Signore, perché ho la pelle nera”?
E il Signore risponde: “Perché la selezione naturale nei millenni ha fatto sì che la pelle scura nelle popolazioni africane esposte al sole protegga contro i melanomi causati dalle mutazioni delle cellule, indotte dai raggi ultravioletti. Inoltre, la pelle scura diminuisce il rischio di distruzione della vitamina B-Folato da parte delle radiazioni UV-A del sole africano”.
Il negro riprende: “Signore perché ho le labbra così carnose, i denti così forti e le mascelle così prominenti”?
Il Signore risponde: “Perché in Africa l’uomo nero caccia e mangia spesso carne poco frollata, ancora selvatica e dura per cui deve avere dentatura robusta e mascelle forti per masticarla bene, oltre a labbra carnose che consentono di succhiare meglio le parti molli nei buchi delle ossa ma anche di nutrirsi di polpa di bacche abbondanti nella vegetazione della Giungla”.
Il negro aggiunge: “Signore mio, perché ho le gambe così lunghe, i piedi e le mani così grandi”?
Il Signore risponde: “Nella Savana bisogna correre veloci, sia per sfuggire alle insidie, che per cacciare. I piedi e le mani grandi servono per avere una presa maggiore in ogni momento di pericolo o sugli alberi quando ci si arrampica per mimetizzarsi o per scrutare meglio l’orizzonte”.
Il negro, sconsolato, alla fine chiede al Signore: “Ma allora cosa ci faccio a Milano”?

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