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Niente riscaldamento globale con un maggio che sembra ottobre e la ciliegia precoce di Rivarone che è in ritardo

Rivarone – Non c’è niente da fare, nonostante i proclami di molti esperti, sia internazionali che “de noantri”, su presunti riscaldamenti climatici che porterebbero allo scioglimento dei ghiacciai, all’innalzamento dei mari e a temperature stile Pakistan in diverse zone del Nord Italia (qui in Piemonte recentemente era stato preso come esempio Vercelli che in futuro prossimo potrebbe arrivare a 50° in estate), le gelate degli ultimi giorni unitamente alle piogge hanno messo a dura prova diversi raccolti. Soprattutto la frutta e in particolar modo la ciliegia che in provincia di Alessandria è rinomata a Rivarone, paese in cui si trova anche un’azienda agricola molto nota che le esporta in tutta Italia. Insomma nonostante tutto stiamo vivendo un maggio che sembra più assomigliare a un novembre e la stessa Coldiretti, per quanto concerne la ciliegia la cui raccolta è in ritardo e che nei mercati arriverà con almeno dieci giorni di scarto, lo sottolinea: “La causa – spiega dall’associazione il presidente Mauro Bianco – è l’andamento climatico anomalo. Sui banchi diremo addio a un frutto su quattro, perché c’è un 25 per cento in meno di produzione. Quest’anno gli agricoltori devono tener conto degli effetti del maltempo: grandine, gelo ed eventi atmosferici straordinari hanno condannato le gemme e compromesso le fasi vegetative delle piante. È così non solo per le ciliegie ma anche per albicocche, pesche, pere, mele, susine e gran parte della frutta: un danno che si traduce con questa importante perdita”.
Insomma la primavera ha tardato e sta tardando, le temperature per la maturazione non sono quelle usuali per un periodo come questo e dunque anche la “Precoce”, così è chiamata la ciliegia di Rivarone che è sempre pronta la prima settimana di maggio, stenta. “Almeno dieci giorni di ritardo. Ma se adesso si mette improvvisamente a far caldo e tutte andranno in maturazione, sarà un bel problema, perché la raccolta si accorcia. A giugno finisce tutto, dovremo correre” ha sottolineato Massimo Ponta dell’omonima azienda agricola di Rivarone che nella sua struttura ha almeno centocinquanta piante, principalmente di “cultivar precoce”.
La Coldiretti di Alessandria, nel frattempo, ha chiesto interventi urgenti di sostegno per quelle imprese agricole che hanno perso un intero anno di lavoro e che poi devono combattere con i prodotti d’importazione. In provincia di Alessandria la produzione di ciliegie conta oltre 2500 quintali su una superficie di circa 35 ettari.

 

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