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Covid: da lunedì 17 maggio tutta l’Italia in giallo con la Valle d’Aosta arancione

Roma – Sul pressing “aperturista” di Lega, Forza Italia e Renziani, sembra aver prevalso la “Linea Speranza”. L’argomento è, ovviamente, quello del decreto riaperture che pare essersi ridotto allo spostamento avanti di un’ora del coprifuoco, che a partire da lunedì 24 maggio dalle 22 slitterebbe alle 23 consentendo, unica concessione ai gestori dei bar, di consumare da bere al bancone senza per forza doversi spostare all’aperto.
Insomma prevale la prudenza perché è vero, dati alla mano, calano i contagi e ricoveri pure ma il virus è ancora molto contagioso e lasciarlo circolare liberamente su quasi due terzi della popolazione non vaccinata può essere pericoloso e mettere a repentaglio la campagna vaccinale. Per cui avanti piano, anche se la parola finale spetterà alla cabina di regia convocata per lunedì prossimo prima che a metà della stessa settimana sia varato il decreto nel quale finirà sicuramente lo slittamento alle 23 del coprifuoco. Che sposta allo stesso orario le lancette di chiusura di bar e ristoranti, visto che come già chiarito in passato dal governo se ci si alza dal tavolo all’ora della ritirata si può tranquillamente rientrare a casa e mostrare il conto per giustificare lo sforamento di una mezzoretta. Fermo restando che fino al primo giugno al ristorante si pranza e si cena solo all’aperto.
Nel fine settimana del 22 e 23 maggio dovrebbero invece essere concesse le riaperture ai centri commerciali mentre dal 15 giugno dovrebbe ripartire il comparto matrimoni anche se per partecipare ai ricevimenti occorrerà presentarsi muniti del green pass. Per la stessa data è prevista anche la riapertura dei parchi a tema. Nel provvedimento finiranno anche i nuovi parametri che regolano il semaforo delle restrizioni tra i quali balzeranno in prima fila incidenza dei contagi e tasso di occupazione dei letti ospedalieri, relegando a un ruolo secondario l’Rt che pare essere stabile intorno allo 0,90, quindi al di sotto della soglia di allarme di 1, con l’incidenza dei casi ancora in discesa, così come la pressione sugli ospedali. Un quadro, questo, che dovrebbe far tornare da lunedì l’Italia tutta gialla, promuovendo nel girone delle misure meno restrittive Sardegna e Sicilia mentre in arancione resterà la sola Valle d’Aosta che potrebbe anch’essa diventare gialla ma che in base alle regole attuali in arancione deve trascorrere due settimane. La regione ha chiesto di tagliare i tempi e riportarla subito nella fascia dove riaprono bar e ristoranti e ci si muove liberamente, ma l’ultima parola spetterà oggi al ministro Speranza.

Cartina tratta da La Stampa

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