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I CIBI BIOLOGICI NON ESISTONO! NON FATEVI TRUFFARE!

Dallo schermo televisivo una morbida ed assai gradevole fanciulla, non certo assunta per la sua solida conoscenza di pentole e di cibi, elargisce consigli di cucina alle casalinghe. Il suo è un italiano facile e fluente, identico a quello di Renzi, proprio di tutti i toscani, che alcuni ingenui scambiano per cultura, ma in realtà dovuto al fatto che il loro dialetto è assurto nei secoli a linguaggio italico nazionale. Con voce suadente la fanciulla consiglia di “prendere tre uova biologiche e mezzo litro di latte biologico…”. Ma cosa dice? Cosa significa biologico? Uova e latte biologici? Ma le uova sono uova! E il latte è latte! Punto e basta! Le uova, che quando sono intere sono poi l’unico cibo che è impossibile “taroccare” e così pure il latte. Al massimo si può addizionare con acqua, ma alla fine il latte è sempre e solo latte. La storiella della mucca “vegana” allevata solo con erbe particolari e  fiori alpini o peggio ancora quella della gallina ruspante che svolazza libera in pollai raffinati e si ciba solo di vermetti di nobile origine e granaglie coltivate da bionde vergini illibate, non la beve più nessuno, o tutt’al più ci cadono solo i citrulli. Tutto il nostro latte arriva, se va bene, da mucche allevate con pannelli di mangime, in stalle gigantesche e i nostri polli sono cresciuti in batteria in pollai da decine di migliaia di capi. E questo se sono di produzione nazionale, mentre la gran parte  arriva dall’estero ove gli allevamenti sono ancora più intensivi dei nostri. E non potrebbe essere diversamente visto che il pianeta fa sempre più fatica ad alimentare 7 miliardi di abitanti, mentre la popolazione continua a crescere e si fa ben poco per contenerla poichè è scritto di non farlo in “Libri”, risalenti a migliaia di anni fa quando la popolazione globale era molto meno di un miliardo di individui e la contraccezione era ritenuta un’azione peccaminosa. L’attribuire l’aggettivo biologico a certi cibi è divenuto in Italia assai simile al kosher degli ebrei o all’halal degli islamici, un’attribuzione di sacralità e di purezza priva di alcuna giustificazione scientifica e razionale, ma basata solo su credenze di tipo religioso. Ultimo arrivato in questo mercato sempre più florido è il pane “biologico”. Secondo chi lo vende, e gli ingenui che lo comperano, dovrebbe essere confezionato con farina ottenuta da grano coltivato con gli stessi metodi che usavano i Romani. Meglio ancora se anziché grano lo si chiama farro, il che indica esattamente lo stesso cereale, solo in teoria meno selezionato. Se tornassimo ad usare cereali coltivati con metodi arcaici il risultato sarebbe uno solo: morirebbero di fame i 4/5 dell’umanità e si tornerebbe a quel tipo di vita ferino ed insicuro che fu proprio delle prime società in cui ci si uccideva tra tribù confinanti per il poco cibo disponibile. Per spiegare il concetto diamo alcuni dati sulla produzione di grano per ettaro, prima che l’intelligenza e la conoscenza scientifica dell’uomo moltiplicassero le produzioni. All’epoca di Roma si producevano circa 3 quintali per ettaro cresciuti man mano nei secoli fino ad arrivare nella  prima metà del 1800 ad un massimo di 12-13 quintali per ettaro nelle zone a più alta fertilità, come la Val Padana ,mentre nelle aree di collina o di montagna non si andava più in là di 7-8 quintali per ettaro. A titolo di paragone l’attuale produzione con i metodi moderni, l’uso dei fertilizzanti di sintesi e delle sementi selezionate, nell’alessandrino è oggi di 60-70 quintali di grano per ettaro. Un discorso analogo si può fare per il mais la cui produzione ai tempi della scoperta dell’America era di 2-3 quintali per ettaro mentre oggi, sempre dalle nostre parti, arriva a superare i 120 classificandosi tra le più alte del pianeta. E c’è di più. Le massime produzioni che si avevano prima dell’avvento dell’agricoltura moderna, erano rese possibili dall’uso dei concimi naturali, allora a disposizione di tutti i contadini per la presenza della trazione animale che li forniva. Oggi usando la trazione meccanica non sarebbero nemmeno più a disposizione i concimi di un tempo e la produzione per ettaro crollerebbe a livelli primordiali, come avveniva prima che si imparasse l’uso dei concimi naturali. L’uso del solo biologico equivarrebbe a decretare lo sterminio per fame di gran parte dell’umanità. Il farlo è anche possibile, ma non ci sembra una scelta tra le migliori e le più intelligenti. L’irrazionalismo e l’ignoranza sono la peggiore dannazione dell’umanità a cui si devono le massime tragedie della storia dell’uomo.

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