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Sulla questione profughi la Lega è sicura: nessuna accoglienza

Roma – Aumentano gli sbarchi, l’immigrazione torna ad essere argomento preponderante nel dibattito politico e la Lega s’infiamma. Matteo Salvini in primis, che dopo il ministro Roberto Speranza, adesso ha nel mirino il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e non le ha certo riservato delle carezze, anzi. Dei bei cazzottoni. Le Lega sui profughi da accogliere è perentoria. Tre giorni fa Fabrizio Cecchetti, coordinatore della Lega Lombarda e Giacomo Ghilardi, sindaco di Cinisello Balsamo nonché coordinatore regionale dei sindaci leghisti, sono stati abbastanza chiari: “I nostri non prenderanno nessuno dei 60 immigrati, sbarcati in questi ultimi giorni in Sicilia, che il ministero dell’Interno vorrebbe inviare in Lombardia”.
“I territori governati dal nostro partito non accetteranno la distribuzione dei clandestini che è allo studio del Viminale” hanno fatto sapere i portavoce di Salvini. La Lamorgese, da parte sua, ha dichiarato: “Non è mica giusto lasciare tutto sulle spalle della Sicilia, solo perché arrivano lì”.
E i numeri, in effetti, parlano chiaro: alla data del 18 maggio, negli hotspot c’erano 732 migranti, nei centri di prima accoglienza 49.759 e nei centri del Sistema di accoglienza e integrazione altre 25.589 persone, per un totale di 76.080 presenze. Da inizio anno, sono sbarcati oltre tredicimila. E se queste persone non trovassero spazio in giro per l’Italia, finirebbero tutte imbottigliate in Sicilia.
Un problema non da poco, insomma. Da parte sua la Lamorgese spera molto in un protocollo in preparazione con Francia e Germania, che dovrebbe rivitalizzare l’accordo di Malta del 2019. L’accelerazione di Salvini sta spingendo però il resto del centrodestra sulle barricate: Maurizio Gasparri e Laura Ravetto insistono che il Protocollo Minniti, che impone regole alle Ong, sia trasformato in legge, cosicché diventerebbe reato non applicarlo, la leader di FdI Giorgia Meloni alza la voce: “Il ministro ci dica subito se ha intenzione di difendere i confini nazionali o condannarci ad essere il campo profughi d’Europa”, Fabio Rampelli (Lega) non è da meno: “Ben svegliata al ministro dell’Interno che dopo due anni si accorge solo oggi che il pacchetto di misure proposte nel nuovo Patto europeo per l’immigrazione non è soddisfacente per l’Italia”, “ovunque amministri la Lega non c’è spazio” afferma il deputato e commissario della Lega della Liguria, Edoardo Rixi e Fabrizio Ricca, assessore alla Sicurezza della Regione Piemonte, quota Lega: “Abbiamo fatto molto, accogliendo in passato un numero più che considerevole di migranti. Porteremo il caso alla conferenza Stato-Regioni. È inaccettabile prendere una scelta del genere senza consultarci. In Piemonte abbiamo già dato”.
Insomma tutti contro la Lamorgese. Che alla fine, a chiusura dell’audizione al comitato Schengen, con la dichiarazione di Salvini dell’altro giorno ancora nelle orecchie (“la Spagna con un governo di sinistra schiera l’esercito ai confini per bloccare gli ingressi illegali. Aspettiamo notizie dal Viminale”) non si è trattenuta: “Non è giusto dire che solo la Spagna schiera l’esercito. Anche noi abbiamo mandato 200 militari a pattugliare il confine del Friuli. E infatti vi è collegata la diminuzione degli ingressi da quel lato. Ma la frontiera marittima è molto diversa dalla frontiera terrestre. E se qualcuno ha consigli da darmi su dove schierare i militari in mare, magari risolviamo il problema”.

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