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Covid: Piemonte verso la zona bianca, ora è Asti la città coi dati migliori

Asti – La zona bianca è sempre più vicina per il Piemonte. In base ai dati del pre-report settimanale di monitoraggio del Ministero della Salute e ISS, che sarà validato oggi, nella settimana 17–23 maggio in Piemonte cala ulteriormente l’incidenza dei nuovi casi e la percentuale di positività dei tamponi si riduce passando da 4, 5% a 3, 2%. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi scende da 0.79 a 0.70. Sotto soglia, e ulteriormente ridotti, i tassi di occupazione dei letti ordinari (dal 19% al 14%) e in terapia intensiva (dal 22% al 15%). In calo anche i focolai attivi, i nuovi e il numero di persone non collegate a catene di trasmissione note.
La situazione migliore è ad Asti con un’incidenza di 30, 53, seguita da Alessandria con 37, 87. Vicine ai 60, invece Biella e Vercelli (rispettivamente 59, 36 e 59, 21).
La provincia di Torino, con 1106 casi negli ultimi 7 giorni, ha un’incidenza di 49, 98.
Nel cuneese è stata rilevata una persona contagiata con la variante indiana: si tratta del primo episodio di questo tipo in provincia. Le notizie rassicuranti in ambito sanitario sono accompagnate anche dai tentativi di risolvere le questioni aperte per la campagna vaccinale. Il primo punto sono i medici di medicina generale. Circa un centinaio di medici di base, già da giorni, ha smesso di vaccinare nei propri studi e non hanno dato disponibilità nemmeno nei centri vaccinali. Ieri si è provato a fare un punto in Regione con i rappresentanti sindacali della categoria per comprendere il motivo della scelta, che è imputabile sia alla poca stabilità nelle forniture sia al fatto che usano AstraZeneca o Johnson & Johnson mentre nei centri vaccinali soprattutto Pfizer e Moderna.
Nei prossimi giorni questi medici saranno contattati per comprendere le ragioni che li hanno spinti a ritirare l’adesione.

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