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Per uno studio israeliano gli anticorpi naturali sono più efficaci delle vaccinazioni

Roma (Il Messaggero) – Con la diffusione delle varianti e con l’impennata dei contagi, in Israele il ministero della Sanità ha disposto la somministrazione di una terza dose di vaccino Pfizer agli immunodepressi. L’obiettivo è di frenare le nuove infezioni. Un provvedimento che, per il momento, riguarda chi abbia avuto trapianti di cuore, polmoni, fegato, midollo osseo o reni, oppure chi sia sottoposto a cure oncologiche. Ma nelle ultime settimane da Israele è arrivata anche un’altra notizia, utile per la ricerca e che potrebbe cambiare le modalità della lotta, ormai purtroppo lunga, al Covid.
Analizzando i dati dei contagi, il ministero della Salute ha scoperto che i pazienti guariti spontaneamente dalla malattia, sviluppando anticorpi naturali, sembrano avere meno probabilità di essere reinfettati rispetto ai pazienti che erano stati vaccinati. Una scoperta che contraddice direttamente la ricerca di esperti americani come il dottor Anthony Fauci, e anche quella degli scienziati di Pfizer e Moderna, che hanno sostenuto che gli anticorpi creati dai loro farmaci sono più potenti di quelli prodotti dall’infezione naturale. Il consiglio degli esperti, comunque, resta quello di vaccinarsi anche dopo essere guariti spontaneamente dal Covid, in modo da ottenere una protezione ancora più elevata.
Secondo Israel National News, durante l’ondata più recente, quindi a partire da maggio, sono stati rilevati oltre 7.700 nuovi casi di soggetti infettati dal virus. Di questi, solo 72 erano persone che erano state precedentemente colpite e avevano sviluppato anticorpi naturali: si tratta di meno dell’1%. Circa il 40% dei nuovi casi, quindi più di 3.000 pazienti, invece, è stato infettato nonostante fosse completamente vaccinato. Ovviamente, senza sviluppare la malattia in modo grave, che è il principale scopo dei farmaci immunizzanti.
Dallo studio emerge che gli israeliani che erano stati vaccinati avevano 6,72 volte più probabilità di contrarre l’infezione dopo l’iniezione rispetto a chi aveva sviluppato la protezione con il naturale decorso della malattia. Una disparità che ha confuso gli esperti: alcuni affermano che i dati dimostrano il livello più elevato di immunità fornito dall’infezione naturale rispetto alla vaccinazione, mentre altri rimangono poco convinti.
Il Ministero della Salute israeliano aveva precedentemente stimato che l’efficacia del vaccino Pfizer fosse solo del 64% contro la variante Delta. Una ricerca che ha aiutato Pfizer e il suo partner BioNTech a sviluppare un nuovo vaccino progettato per proteggere dalle varianti, comprese la Delta e la Beta.

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