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Su Telegram è caccia a medici, giornalisti e politici pro green pass, e serpeggia la paura

Roma (tratto da Adnkronos) – È caccia su Telegram a medici, politici e giornalisti sostenitori del Green Pass in Italia. Nella chat “Basta dittatura” si invita infatti a pubblicare numeri di telefono, messaggi e indirizzi di quanti sono favorevoli al certificato verde digitale: “Inviate numeri e indirizzi – si legge nella chat – di tutti i criminali. Mandateci poi video e registrazioni audio per far divertire anche gli altri”. I più colpiti sono Matteo Bassetti e Roberto Burioni, ma anche giornalisti del Fatto Quotidiano ed esponenti politici come Licia Ronzulli. “Se avete personaggi criminali da segnalare – si legge ancora -, invitate nei commenti tutti i suoi contatti, numero, indirizzo, con prova di cosa ha fatto con link.
“In meno di 24 ore sono tutti terrorizzati, tutti i canali di manipolazione ne parlano. Bastava mettere i loro numeri e indirizzi, com’è che nessuno ci aveva pensato prima?”, si legge nella chat dove si invita anche a scrivere al governo e ad annullare le tessere sindacali protestando contro Cgil, Cisl e Uil: “Che ne dite di fare una bella visita anche alle sedi di questi sindacati”?
Per domani il gruppo ha annunciato un blocco delle principali stazioni ferroviarie del Paese per protestare contro il Green Pass: “Portatevi tranquillamente i vostri bambini al blocco dei treni, come nei sei sabati di proteste precedenti, sarà tutto pacifico – sottolineano gli amministratori del gruppo -.
Se ognuno di noi, più di 35.000 membri, invitasse una sola persona nel canale, il numero degli iscritti raddoppierebbe in un giorno solo, e avremmo un impatto molto più grande! Allora facciamolo!”, hanno scritto questa notte gli organizzatori del gruppo, e gli aderenti sembrano averli presi in parola: sono infatti saliti nell’arco di poche ore a quasi 42.000.
La reazione dello Stato non si è fatta attendere. A quanto apprende l’Adnkronos, la procura di Torino sta indagando su “Basta dittatura!”. Nel fascicolo, aperto a carico di ignoti in concorso, si ipotizzano i reati di istigazione a delinquere aggravata dallo scopo di commettere delitti di terrorismo e dall’utilizzo di strumenti informatici e telematici e di trattamento e diffusione illecita di dati personali su larga scala.
Intanto si accende il faro del Copasir sull’escalation della protesta no vax dopo le aggressioni, le minacce a medici, politici e giornalisti e alla vigilia dell’annunciato blocco dei treni contro il Green pass. A quanto apprende l’Adnkronos da fonti del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il Copasir (Servizi Segreti di Sicurezza) è pronto a chiedere un’informativa al governo.
Già dallo scorso anno il Comitato aveva posto una particolare attenzione sul fronte dell’ordine pubblico, sia con audizioni sia con la richiesta di informative, sui possibili rischi di infiltrazioni e sulle minacce via web. Quanto sta accadendo sarà, a quanto si apprende, tra i temi al centro dell’audizione di Franco Gabrielli, autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica, in programma la prossima settimana.

 

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