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OK PER IL MEIER MA CON QUALI SOLDI?

Mentre il Comune di Alessandria non da agli enti di secondo grado quanto dovuto mettendo a repentaglio aziende e posti di lavoro, si riparla del’orrendo e faraonico ponte Meier che ora ha perfino ottenuto l’OK della Sovrintendenza (sic) di Torino.

Marica VenturinoAlessandria (a.g.) –
“La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni” avrebbe detto un giorno Carlo Marx, esattamente come oggi la strada seguita dal sindaco Fabbio e i suoi per la realizzazione del Ponte Meier porta alla certa trombatura alle prossime amministrative. Probabilmente il nostro ineffabile sindaco farà fare alcuni lavoretti per far credere che si procede secondo programma (metterà su un cantiere, farà realizzare i primi contrafforti, tanto per arrivare al giorno delle elezioni) ma alla fine lui il ponte non lo farà,e forse lo farà qualcun altro, ma non il Meier. Tante belle parole, tanti disegni virtuali, immagini tridimensionali, ma niente di più. Ora, a dimostrazione che la Sovrintendenza, dopo l’obbrobrio consentito per la realizzazione del parcheggio dentro il vecchio carcere in Via Parma, non va d’accordo con Vittorio Sgarbi (clicca qui e guarda Sgarbi http://www.youtube.com/watch?v=ilwsg8n1mrw; in questo video c’è anche Fabbio che spara una delle sue quando dice che il parere del Magispo è una legge dello Stato, mentre lui, che è un sindaco, dovrebbe sapere che le Leggi dello Stato sono approvate dal Parlamento e promulgate dal Presidente della Repubblica; ma forse questo è pretendere troppo dal nostro sindaco), ha approvato quella schifezza che chiamano ponte Meier, che finirebbe dentro la Cittadella per sfondarla e rovinarla per sempre se vogliono evitare che le auto in transito vadano a sfracellarsi contro il muro di cinta fortificato della splendida struttura militare settecentesca. Per fortuna il destino, o la provvidenza che dir si voglia, ha rimediato perché i soldi non ci sono e il ponte non si farà. Oltre a quello della Sovrintendenza, è arrivato il parere favorevole di Aipo e Autorità di bacino. Il progetto è noto: un arco con inclinazione di 34° che poggia su due unici pilastri, fuori dall’alveo del Tanaro e che regge la pista veicolare a tre corsie e quella ciclo-pedonale. Tutto in ferro bianco, mentre la pista ciclo-pedonale sarà in legno. Una schifezza invereconda per molti  esperti d’arte e molti urbanisti, alla faccia dell’evidente soddisfazione del sindaco Fabbio e del fido assessore Trussi (ma quand’è che li commissariano?). Tuttavia la dottoressa Venturino ha chiesto che fosse conservata, come memoria storica, la prima arcata in mattoni del vecchio ponte, sotto la quale nascerà una piazza, così si va a bagno prima! Qualcuno dice che il cantiere partirà a febbraio. Può darsi, ma è certo che non andrà da nessuna parte.

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