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Sono centomila i piemontesi senza medico di famiglia

Torino – Se già oggi ci sono 100.000 piemontesi senza medico di famiglia, nel 2030 saranno quasi un milione. La Sanità regionale è in crisi su più fronti, a cominciare da quello dell’assistenza agli anziani per cui sono stati tagliati i contributi regionali, per finire ai Pronto Soccorso degli ospedali più periferici e alla rianimazione. A ciò si aggiunge una carenza ormai cronica di medici di famiglia proprio mentre si prevedono altri pensionamenti data l’età media piuttosto elevata dei medici in attività. Secondo i dati a disposizione si viene a sapere che solo il 43% dei neolaureati in medicina generale sceglie la professione del medico di base, mentre il 57% opta per una specializzazione in ospedale. La conseguenza è che sempre più cittadini si trovano senza medico di riferimento e anche con un raffreddore vanno all’ospedale intasando le strutture come è successo, e continua a succedere, a causa del Covid19, un raffreddore un po’ particolare di cui si sa ancora poco ma che si può curare a casa. La medicina di base in Piemonte – ma anche nel resto d’Italia – è sotto organico da almeno dieci anni e se non si investe per cambiare direzione il quadro è destinato a peggiorare. Bisognerebbe fare delle scelte politiche di lungo periodo se si vuole che la medicina di base torni ad essere il primo anello della sanità territoriale.

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