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Il cane “Lupetto” abbaia e i cacciatori lo uccidono a fucilate per farlo tacere

Castagnole Lanze – Hic sunt leones si leggeva nelle carte nautiche per indicare le zone ancora inesplorate, ma la frase era pronunciata anche dai Templari per indicare che loro cacciavano solo animali feroci. Eh sì, perché i Poveri Cavalieri di Cristo aborrivano la caccia: mangiavano pesce che allevavano nelle peschiere, e formaggi, in particolare il grana che avevano inventato per portarlo in Palestina dove il caldo poteva deteriorare i formaggi normali ma non il grana che è disidratato. E così, come l’aqua vitae, cioè la grappa, i cavalieri impavidi dalla croce vermiglia ci hanno lasciato prelibatezze da bere e da mangiare. Oggi i Templari ci sono ancora ma non vanno a caccia perché la Regola glielo proibisce, per cui a caccia ci vanno gli altri che non sempre sono educati e rispettosi dell’ambiente. A volte se la prendono anche non chi non c’entra un tubo, come il cane Lupetto che hanno fucilato perché dava fastidio. Era un cane smarrito, forse si era allontanato da casa e aveva paura. È stato ucciso a fucilate da una squadra di cacciatori di cinghiali perché abbaiava e dava fastidio. Ora la storia, dopo la denuncia presentata ai carabinieri forestali di Asti, approda in tribunale. Massimo Santoro, presidente della sezione di Asti della Leidaa (lega italiana difesa animali e ambiente) dice: “Presenterò due denunce una contro chi ha sparato, l’altra per come è stato risposto al telefono in Provincia a chi chiedeva spiegazioni”. I fatti sono di pochi giorni fa e si sono verificati in località Colombè. Il cane all’inizio molto diffidente e impaurito si aggirava attorno ad alcune case. Una famiglia stava cercando di adottarlo. Gli dava da mangiare e gli aveva preparato un riparo. Lupetto già leccava le mani ai suoi futuri nuovi padroni. Ma un giorno sono arrivati i cacciatori coi campanacci. Lupetto ha iniziato ad abbaiare e loro gli hanno sparato in testa.

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