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Sull’evasione di Vercelli il Sappe punta il dito sulla scarsa sicurezza delle carceri

Vercelli – “La grave vicenda porta alla luce i problemi della sicurezza, spesso trascurati, con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della polizia penitenziaria di Vercelli”. Questa la denuncia di Donato Capece (nella foto a lato), segretario del Sappe, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria, a proposito dell’evasione di ieri che ha visto protagonista l’albanese Kristian Mehilli di 29 anni in carcere a scontare dieci anni per una serie di rapine in villa. Col compagno compagno di cella ha segato le sbarre e si è calato da una finestra del quarto piano con le classiche lenzuola annodate. La corda di lenzuola dell’altro si è sfilacciata e l’uomo è caduto, fratturandosi un polso, quindi presto raggiunto dalle guardie mentre Mehilli è riuscito a raggiungere il muro di cinta, si è arrampicato con una corda calata dall’esterno, dove probabilmente lo attendava un complice, ed è riuscito a fuggire.
Per il Sappe “l’evasione è frutto della superficialità con cui sono state trattate e gestite le molte denunce fatte […] sulle condizioni di sicurezza dell’istituto. Se fossero state [tenute in considerazione] probabilmente tutti gli eventi critici denunciati e questa stessa evasione non sarebbero avvenuti”. Per il sindacato un ruolo determinante alla diminuzione della sicurezza in carcere è il regime penitenziario aperto, coi detenuti più ore al giorno liberi di girare per le sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della polizia penitenziaria stessa. Altro problema denunciato dal Sappe è “l’aver tolto le sentinelle della polizia penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi anti intrusione e anti scavalcamento e, come dimostra la vergogna del muro di cinta del carcere di Vercelli che è inagibile da anni, l’indifferenza dei vertici ministeriali e dipartimentali nonostante le […] denunce”. Per il leader del Sappe, “questa di Vercelli è un’evasione annunciata, frutto della superficialità […]. La verità è che i vertici del Ministero della Giustizia e dell’Amministrazione Penitenziaria hanno smantellato le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali”.

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