Press "Enter" to skip to content

Meno male che era Fabbio il responsabile della “Bancarotta Mandrogna”

di Andrea Guenna – Quando ho fatto i conti mi sono accorto che ad Alessandria non era possibile dichiarare il dissesto senza avere chiuso il bilancio di riferimento. Eppure ad Alessandria, città alla quale sono ormai affezionato perché ci abito per scelta da 25 anni, è successo anche questo, e cioè che la giunta di sinistra, subentrata a quella di destra, abbia chiesto e ottenuto dai giudici della Corte dei Conti un dissesto riferito a un bilancio non ancora chiuso. Ma come si fa?
A questo proposito – cioè di conti chiusi o aperti – l’altro giorno ero un po’ preoccupato perché sono sempre in bolletta e mi sono detto: “Facciamo due conti e vediamo come stanno le cose”. Sorpresa! Andando a guardare i saldi mi sono reso conto che ho i denari per pagare le bollette, per comprarmi da mangiare e per pagare l’affitto. E anche per fare qualcos’altro. Non sono benestante ma tiro dignitosamente a campare come diceva Andreotti che subito aggiungeva: “Meglio tirare a campare che tirare le cuoia”.
Quindi, tornando a bomba, stabilito che nel 2012 il dissesto non c’era – e su questo ci ho fatto anche un libro che qualcuno ha anche letto – oggi vengo a sapere che “il Tribunale Ordinario di Torino, Sezione specializzata in materia di impresa, ha depositato una sentenza che impone al Comune di Alessandria il pagamento di 22.680.000 euro oltre interessi, [per la somma] dei risultati negativi degli esercizi 2012-2013-2014-2015 della Società ATM in fallimento, titolare, all’epoca, dei contratti di servizio per il trasporto pubblico ad Alessandria”.
È chiaro che il debito è stato fatto dai trinariciuti – che sono arrivati dopo (2012) la premiata ditta Fabbio & Vandone che tutto sommato aveva ben amministrato la città – nel periodo che va dal 2012 al 2015, quando la partecipata, di cui era presidente il trinariciuto pentito ora leghista e sindaco di Novi Gian Paolo Cabella, ha quasi quadruplicato il debito portandolo da 6 a 23 milioni di euro.
Ergo, come spesso accade, i debiti, anche qui da noi, li fanno i trinariciuti… salvo poi dare la colpa agli altri.

Comments are closed.