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Assessore Genesio Icardi, lei sa quello che deve fare, o glielo devono dire i cronisti cattivi e rompiscatole come noi?

Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo, e mi corre l’obbligo di scrivere di nuovo sulle case di riposo per anziani (Rsa) del Piemonte che continuano a chiudere (l’ultima in ordine di tempo è la storica Casa di Riposo pubblica di Castellazzo, abbandonata dal Comune col personale e 40 ospiti che finiranno nella adiacente Residenza di proprietà dei preti, vuota e con probabili difetti strutturali) mentre la Regione inganna e illude con false proposte di aiuto, come quella riguardante l’offerta di personale infermieristico. In primo luogo dà notizia d’una decisione presa due mesi fa, applicata male solo in questi giorni, in secondo luogo offre personale infermieristico alle Rsa in crisi, fino al 31 marzo (quindi uno organizza il servizio per un mese? Sempre che riesca a fare la convenzione e che ci siano infermiere volontarie). In terzo luogo si sa che gli infermieri mancano proprio perché “dragati” dalle stesse Asl, allettati dal posto fisso (non dagli stipendi che sono per ovvi motivi più gratificanti nel privato ancorché disperato e dissanguato). E intanto i ristori per compensare i costi spaventosi sopportati dalle Rsa per gestire la pandemia (più dipendenti, più materiale sanitario, meno ingressi per blocchi precauzionali) sono fermi.
In questo quadro da inferno dantesco noi cronisti dobbiamo perfino scrivere su uno scandalo vergognoso che riguarda un grande gruppo imprenditoriale del settore assistenza per anziani. Si tratta della Gheron i cui dirigenti erano stati gli unici a dare la propria disponibilità alla richiesta della Regione Piemonte di accogliere per la convalescenza i malati di Covid per liberare posti negli ospedali intasati. Solo che la Regione non ha dato seguito ai controlli per cui le Rsa Chiabrera e D’Azeglio di Torino, appena inaugurate non erano pronte ad affrontare l’emergenza.
Le mascherine erano solo di stoffa e le poche Ffp2 dovevano farsele bastare per tre giorni. Un camice monouso era usato anche per quattro volte. Non avevano separato gli ambienti e il personale si spostava dai malati Covid agli altri, finendo però per infettare tutto il mondo. Oss e infermieri assunti per gestire i degenti di strutture quasi vuote si sono trovati a fare straordinari e a correre tra un piano e l’altro, senza offrire un servizio adeguato, ma portando un grande risparmio alla società.
Di qui l’accusa per 7 manager del gruppo di frode in pubbliche forniture con l’aggravante che i servizi prestati erano destinati a “ovviare a un comune pericolo, quello della pandemia Covid 19. Tutto questo a partire dal 24 marzo 2020, data dei primi ricoveri di pazienti positivi”.
Decine di testimoni hanno confermato ai militari della Guardia di Finanza che conduce le indagini la promiscuità e la disorganizzazione di quei giorni. Proprio a causa del casino generale, il trasloco dell’11 aprile 2021, in cui il tentativo di dividere positivi e negativi per ognuna delle due Rsa gemelle, si era trasformato in un’occasione di contagio diffuso, sono partite le indagini della Procura che ha chiuso ieri l’inchiesta per frode.
Ma i legali della società obiettano che, qualora fossero accertate, si tratterebbe di inadempienze contrattuali da regolare in sede civile.
Siamo al casino generale.
Assessore Icardi, arrivati a questo punto, è meglio che si dimetta che fa più bella figura.
Dia retta a un vecchio cronista che le vuole bene.
E io pago.

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