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Peste suina: il piano di abbattimenti non funziona

Alessandria – Dopo l’idea demenziale delle “Reti anticinghiali” che sono a tutti gli effetti anche “antiuomo” per cui non si può andare liberamente da una parte all’altra dell’area recintata, la presidente della Cia Alessandria Daniela Ferrando non nasconde la sua perplessità: “La realizzazione di una recinzione per il contenimento degli ungulati ci lascia perplessi, mentre potrebbe essere utile se fatta solo in punti strategici nei territori dove è stata verificata la maggior presenza di carcasse di cinghiali infette, cioè nell’Ovadese e nella zona di Arquata Scrivia”. All’incontro in videocollegamento di qualche giorno fa col Commissario straordinario per l’emergenza peste suina africana Angelo Ferrari, erano presenti anche il presidente regionale Cia Piemonte, Gabriele Carenini e il direttore regionale Giovanni Cardone che hanno chiesto tempi rapidi sia sugli interventi di recinzione che sul piano di spopolamento dei cinghiali. In secondo incontro in presenza a Palazzo Monferrato col commissario, l’assessore regionale all’agricoltura Marco Protopapa, il presidente della Provincia Enrico Bussalino, il prefetto di Alessandria Francesco Zito, sono state discusse le istanze avanzate dal settore della silvicoltura e degli agriturismi, per i quali la vita all’aperto deve riprendere.

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