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Da Partito Democratico Provinciale Alessandria – Marilli: Non si può fare cassa sulle debolezze e le fragilità dei cittadini

Il Partito Democratico della provincia di Alessandria ha deciso di sostenere la raccolta firme avviata da Libera insieme ad oltre 40 associazioni piemontesi per chiedere alla Regione Piemonte di approvare una nuova legge sul gioco d’azzardo patologico. In tutti i capoluoghi della nostra provincia sarà possibile sottoscrivere la proposta di legge anche attraverso i banchetti che il Partito Democratico sta organizzando in queste settimane. Il fenomeno del gioco d’azzardo in Italia continua a essere uno dei grandi problemi del nostro paese. Si stima che in Italia ci siano circa 5,2 milioni di giocatori “abituali”, di cui 1,2 milioni sono da considerarsi problematici, ovvero con dipendenza. In Piemonte avevamo ottenuto, nel 2016, una buona legge sulla regolamentazione del gioco d’azzardo, che aveva permesso di veder scendere nella nostra Regione il numero di giocatori e la quantità di denaro dilapidata. Ma nel corso del 2021 la giunta presieduta da Alberto Cirio ha approvato una nuova legge che, nei fatti, ha smantellato quanto di buono fatto dalla precedente. “La ludopatia colpisce soprattutto i soggetti più fragili e a rischio di marginalità sociale – ha dichiarato il segretario provinciale del Pd Otello Marilli – ed è un elemento quello del gioco d’azzardo che troppo spesso si è trovato in commistione con interessi della criminalità organizzata. Come centro sinistra avevamo elaborato una legge per il contrasto di questo fenomeno, purtroppo uno dei uno dei primi atti della giunta Cirio è stato quello di depotenziarla. Oggi, grazie all’associazione Libera, c’è la possibilità di promuovere una legge di iniziativa popolare che ripristini un giro di vite nei confronti delle macchinette mangiasoldi. Abbiamo il dovere di sostenere questa iniziativa perché serve a tutelare chi è più fragile e contrasta gli interessi della criminalità organizzata, e questa dovrebbe essere una battaglia di civiltà di tutte le forze politiche. Non si può fare cassa sulle debolezze e le fragilità dei cittadini”.

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