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Risarcimento danni ai genitori della donna di 32 anni morta dopo aver fatto il vaccino Astra Zeneca

Genova – Il vaccino serve o non serve? Secondo dati riservati giunti in nostro possesso, il 40% degli italiani maggiorenni non è vaccinato o non ha finito il ciclo vaccinale. Si parla di oltre 18 milioni di italiani, un esercito. Hanno ragione o hanno torto? I dati ci dicono che il 97% dei contagiati è vaccinato con dosi complete come ha dichiarato due mesi  fa in un’intervista concessa a La Verità il professor Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di microbiologia molecolare all’università di Padova: “Il virus è mutato e davanti alla sua infettività non c’è misura di contenimento che regga. […] La maggior parte dei morti sono persone sopra gli 80 anni e al 97% vaccinate”.
Non basta perché Crisanti non dice che il vaccino può provocare la morte. Lo dice la magistratura che ha condannato lo Stato a risarcire con 77.000 euro la famiglia di Francesca Tuscano, 32 anni, morta il 4 aprile 2021, due settimane dopo aver ricevuto la prima dose del vaccino AstraZeneca. La causa, una trombosi cerebrale collegata a una carenza di piastrine. Una possibile conseguenza del siero anti Covid nelle giovani donne, come stava emergendo proprio in quei giorni. Ipotesi che la perizia medico legale disposta dalla Procura della Repubblica aveva tramutato in “ragionevole certezza”. Ora i legali della famiglia Tuscano stanno lavorando per accedere ai fondi fissati dal legislatore per i congiunti di quelle persone decedute a causa di reazioni collegate al vaccino. Una cifra imparagonabile alla tragedia vissuta dai genitori e dal fidanzato di Francesca, 77.468,53 euro. Lo stabilisce la legge 210/92, che fissa gli indennizzi per tutte le vaccinazioni, non solo anti Covid.
Tuscano lavorava nella biblioteca umanistica universitaria e come docente di sostegno:

  • il 22 marzo 2021 si era sottoposta alla prima dose perché inserita negli elenchi del personale universitario da mettere in sicurezza;
  • il 2 aprile erano insorti gravi malesseri;
  • il giorno dopo aveva perso conoscenza;
  • era stata trasferita d’urgenza al pronto soccorso del San Martino e ricoverata in rianimazione;
  • la morte per trombosi cerebrale.

“Il decesso è ragionevolmente da riferirsi a effetti avversi da somministrazione di vaccino anti Covid- 19 – hanno scritto nella perizia il medico legale Luca Tajana e l’ematologo Franco Piovella, incaricati dal sostituto procuratore Arianna Ciavattini. Esclusa ogni responsabilità dei sanitari”.

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