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“DISCARICA AL ROMANENGO? UNA SCUSA PER DARE L’AREA AI PALAZZINARI”

Dichiarazioni esplosive di uno che sa tutto ma ci ha pregato di mantenere l’anonimato. “Tutti sapevano che sotto la pista erano stati messi detriti da costruzione per rendere il terreno drenante e resistente. Non c’è niente lì sotto che possa inquinare”. Molti temono che la speculazione edilizia possa arrivare anche qui.
Novi Ligure (AL) (03.12.2011)
 – La vicenda del rinvenimento di improbabili rifiuti tossici sotto la pista dell’ippodromo di Novi non convince. E non convince neppure un nostro informatore che ci ha pregato di non rivelare il suo nome. “La questione della discarica abusiva è una balla – ci ha detto quello che chiameremo Pino – li sotto ci sono solo detriti di calcestruzzo, ghiaia e mattoni rotti. Tutti sapevano che sotto la pista erano stati messi per rendere il terreno drenante e resistente. Non c’è niente che possa inquinare”. Pino ci parla con convinzione e, in effetti, per ora sembra che abbia ragione lui perché di inquinante sotto terra non è stato trovato niente. La Guardia Forestale è intervenuta con le ruspe per portare alla luce almeno parte del materiale interrato e l’area è stata recintata. “La cosa puzza – continua Pino – sono anni che i soliti noti hanno messo gli occhi sull’area per edificarla, e questa volta sembra proprio che vogliano dare il colpo finale”. Tutta la vicenda sarebbe partita da un avviso di garanzia nei confronti di Franco Garombo l’attuale gestore del Romanengo per la presenza di alcuni lastroni di amianto depositati da anni in un angolo dell’ippodromo, in prossimità dei vecchi box dei cavalli. Ma questo fatto non c’entra niente con l’inquinamento del sottosuolo che per ora non sembra essere stato dimostrato. “È tutta una montatura – continua Pino – per chiudere l’ippodromo e vendere l’area ai palazzinari, esattamente come faranno per l’aeroporto”. Franco Garombo il 31 dicembre dovrà consegnare le chiavi della struttura ippica al proprietario, Claudio Ricci.

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