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UNA BELLA LETTERINA ALL’ANNO NUOVO

Caro Anno Nuovo, come ogni anno ti mando la mia letterina. Poichè non mi hai mai risposto penso che ciò sia avvenuto a causa delle mie eccessive pretese. Considerando i tempi che stiamo vivendo, quest’anno non ti chiederò nel modo più assoluto qualsiasi cosa abbia un costo economico. Vorrei solo sapere alcune cose che riguardano Alessandria, città in cui sono nato e vivo, e a cui voglio bene forse in modo eccessivo nonostante il suo castrante grigiore. Credi alle mie parole, un tempo non era così. Pensa che tra la fine del 1800 e i primi anni del 1900 eravamo la seconda città industriale del Piemonte e producevamo qualsiasi cosa, dai cappelli all’argento, dalle scarpe alle macchine agricole e persino birra. Alessandria fu tra le primissime e rare città italiane con una centrale termoelettrica (ne abbiamo conservato l’edificio vicino al Tanaro) ed avevamo persino una serie di trasporti interni su rotaia che univano il centro ai sobborghi della lunghezza di oltre un centinaio di chilometri. Avevamo pure un galoppatoio, una pista per gare di biciclette e un’altra per corse di cavalli e tutti gli anni organizzavamo competizioni di automobili e di moto di rilevanza europea. La squadra di calcio, tra le primissime nate in Italia, svolgeva con onore il suo ruolo mentre quella di voga (la Canottieri Tanaro ) partecipava al campionato padano. Vi era pure un frequentato Tiro a Volo e ben cinque teatri che campavano con gli incassi e non con le sovvenzioni comunali.
Finiti i sogni di gloria di poter tornare a questa epoca felice, ti prego caro Anno Nuovo dimmi alcune cose. Il farlo non ti costa assolutamente nulla.
Prima cosa: dimmi il nome dell’imbecille o della conventicola di imbecilli che ha avuto la bella pensata di portare l’architetto Meier in Alessandria, fargli abbattere un meraviglioso e solidissimo ponte di fine 800 per sostituirlo con uno nuovo e banale che se avessimo ordinato a Cartier a Parigi o a Tiffany a New York ci sarebbe costato assai meno.
Seconda cosa: fai smettere la classe politica alessandrina (ahimè di tutti i partiti) dal demenziale capriccio di abbattere ciò che funziona per sostituirlo con ciò che non funziona. E non è un vezzo solo dell’oggi. Avevamo nei giardini pubblici un bellissimo teatro Liberty da circa 1100 posti, con un’ ottima acustica, con in più un elegante “dehor” in ferro e cristallo in cui gli alessandrini d’inverno andavano a prendere il caffè e a vedere nevicare stando al caldo. L’abbiamo sostituito senza motivo alcuno con l’attuale teatro, ovviamente costosissimo e per di più con acustica pessima che, per un motivo o per un altro, richiede ogni anno inconcludenti modifiche.
Terza cosa: avevamo una valida banca, la Cassa di Risparmio, passata indenne tra cambi di regimi, guerre e bombardamenti e ce la siamo mangiata, riuscendo ad anticipare i tempi su quanto avvenuto con il Monte dei Paschi di Siena e le quattro banche del centro Italia.
Quarta cosa: adesso uno dei “geni” locali, quello stesso che aveva dato il nullaosta al truffaldino metodo Stamina facendo fare all’Italia la figura di un paese dominato dall’ignoranza e dalla stupidità, vorrebbe, in combutta con alcuni riccastri, trasferire l’ospedale civile che è l’unica struttura pubblica che funziona bene e come qualità di servizio all’onore del mondo.
Queste operazioni di saccheggio dei beni pubblici, per giungere senza intoppi a compimento, richiedono una complicità molto allargata. Per prima cosa occorre quella dell’opposizione e degli organismi pubblici preposti al controllo, divenuti improvvisamente ciechi, sordi e conniventi agevolatori. È pure assolutamente indispensabile l’appoggio degli strumenti di informazione sia locali che nazionali. Locali per manipolare l’opinione pubblica e rendere possibile il dissanguamento sistematico dei bilanci da cui sono tratti i mezzi per l’operazione; nazionali per impedire che ciò che sta avvenendo venga risaputo da chi potrebbe opporsi.
Per il trasferimento dell’ospedale è già cominciato il grande mercato dell’inganno e della menzogna con pagine e pagine sui giornali e le televisioni locali mentre si sta cercando di impedire miglioramenti ed aggiornamenti alle attuali strutture sanitarie per poter poi affermare che l’ospedale è superato, vecchio, inadeguato e convincere la popolazione della necessità del suo trasferimento.
Caro Anno Nuovo, anche se certo manchi di esperienza perché sei appena nato, puoi capire come sia veramente da stupidi farsi massacrare di tasse per poi col ricavato arricchire ulteriormente alcuni noti gaglioffi.

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