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DA FRANCESCO STORACE

LA STANGATA DEL GOVERNO DEI BANCHIERI
La stangata è stata una fortunata pellicola cinematografica della nostra gioventù. Oggi entra nelle nostre case sotto forma di manovra economica colpendo all’impazzate chiunque trova sul suo percorso.
La nostra protesta, la protesta de La Destra, è netta, perché questo governo non ha chiesto a nessun elettore il mandato a imporre sacrifici. Che si possono anche pretendere, ma dopo averlo messo nero su bianco in un programma elettorale. E per questo da stamane affiggeremo il manifesto che pubblichiamo, diffuso dal gruppo regionale de La Destra del Lazio, indicando con chiarezza chi avrà la responsabilità del salasso che ci attende.
Il governo delle banche – dopo le consultazioni odierne – picchierà duro. Obiettivo circa 25 miliardi di euro, nel mirino redditi, casa e pensionati. Chi paga continuerà a pagare. Chi evade no. E la stessa manovra sul contante, se davvero ci sarà, a parole servirà per far emergere il sommerso, nei fatti produrrà l’effetto di colpire il lavoro di tante persone che tentano di avere un reddito per arrivare a fine mese.
Secondo le anticipazioni di stampa, il capitolo Irpef – ovvero l’aumento delle tasse, le mani dello Stato nelle tasche degli italiani – sarebbe immediato, quindi giàcontenuto in un primo decreto legge, mentre per quel che riguarda la reintroduzione dell’Ici ci potrebbero essere margini per la definizione del prelievo, che potrebbe anche finire nella legge delega. Sarà una manovra pesante, colpirà anche le pensioni.
Finirà qui? Molti pensano di no, e che il governo Monti di qui a qualche mese dovrà rimettere mano ai conti.
Nei primi due mesi del prossimo anno andranno a scadenza altre spese – rifinanziamento delle missioni di pace, Ferrovie e lavori socialmente utili – che dovranno essere coperte. Secondo alcuni calcoli si tratta di altri 10-12 mld di euro. Ma chi vi dà il diritto di prendere a sganassoni i cittadini?
Al Pdl voglio dire che sarà faticoso far digerire agli elettori questa manovra; e più ancora stilare un programma elettorale per il centrodestra che verrà. Si ragioni ancora, prima di dare il via libera ad un’operazione finanziaria che rischia di deprimere un’economia che invece ha bisogno di sviluppo e di attenzione al sociale. Se poi addirittura si rimette in discussione pure il diritto alla salute, si farà male solo ai cittadini di questo Paese. Noi non ci stiamo.

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