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Caporetto nel Centrodestra che perde Alessandria mentre crolla l’affluenza alle urne

Alessandria (Max Corradi) – Il dato che pesa e manda in fibrillazione la Lega è la sonora quanto inattesa (non da noi di Alessandria Oggi) sconfitta del centrodestra ad Alessandria. E tutti gli occhi sono puntati sulla Città della Paglia che il Pd e il centrosinistra nella notte hanno riconquistato tornando nelle stanze dei bottoni di Palazzo Rosso, con una differenza di quasi 9 punti percentuali 54,41% a 45,59%. Molto bassa l’affluenza alle urne pari a 26.815 votanti, 6.019 in meno di una settimana fa quando aveva votato solo il 46,73% (mentre stavolta ha votato il 38,1%). Al primo turno il sindaco uscente del centrodestra Gianfranco Cuttica di Revigliasco aveva chiuso col 40,23% dei consensi, mentre il candidato di centrosinistra Giorgio Abonante aveva strappato il primo posto col 42,04%. E per l’esponente Dem è arrivato l’endorsement di Giovanni Barosini, vice segretario regionale di Azione, che due settimane fa aveva incassato il 15% dei consensi. Voti incassati da Abonante che sembra essere riuscito a riportare i suoi elettori alle urne: intorno alle 23.50, dopo 17.000 schede scrutinate e oltre la metà delle sezioni, era già dato vincente con oltre il 55% per cento delle preferenze, mentre Cuttica di Revigliasco arrancava con meno del 45%.
E si conferma la cabala per cui ad Alessandria un sindaco non governa mai per più di un mandato. Cuttica cinque anni fa aveva “sorprendentemente” strappato il “capoluogo della cittadella” all’ex sindaca di centrosinistra Rita Rossa al ballottaggio (noi di Alessandria Oggi ci ricordiamo bene come ha fatto, mentre qualcuno se l’è bellamente dimenticato).
Ora Abonante restituisce il favore, nonostante la massiccia scesa in campo del Carroccio: il leader della Lega Matteo Salvini aveva scelto proprio Alessandria per chiudere la campagna elettorale del primo turno. Ed è tornato la scorsa settimana. Un supporto soprattutto per Riccardo Molinari, il segretario piemontese e il capogruppo alla Camera della Lega, che ora con la sconfitta in casa rischia di essere depotenziato e il suo ruolo potrebbe essere messo in discussione. D’altronde gran parte delle responsabilità di questa caporetto è proprio sua, con le sciocchezze che ha detto in comizio e con le rotture dei vari equilibri causate all’interno della coalizione.
Certi errori si pagano cari.
Ora la sorte del centrodestra in provincia si fa precaria con Novi in difficoltà e Tortona impantanata in una politica urbanistica non adeguata ai tempi.
Per quanto riguarda il ballottaggio di Acqui Terme ha vinto a mani basse Danilo Repetti con oltre il 60% dei consensi. Ora sono gli altri a dover fare i conti anche se Bosio ha qualche speranza di rientrare nella stanza dei bottoni.
A noi non piacciono i conti in sospeso.
Et voilà.

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