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O è siccità, o è alluvione, tertium non datur

di Piero Evaristo Giacobone – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e confesso che sulla situazione climatica non ci capisco più niente. Due giorni fa tutti si stracciavano le vesti per la siccità, oggi fano lo stesso per gli allagamenti. E non è da ieri che va avanti così ma, essendo in Italia, mi vien da pensare che c’è chi “ci marcia” per prendere due volte i risarcimenti dallo Stato – una per la siccità e l’altra per l’alluvione – soldi che sono anche miei in qualità di contribuente. Se fino a ieri il Governo aveva proclamato lo stato di siccità, oggi quello stesso governo di ignoranti – destra o sinistra fa listess – lancia l’allarme per l’emergenza temporali con “bombe d’acqua” e trombe d’aria, allagamenti di cantine e strade compresi. Gli è che dopo i primi 7,6 milioni di risarcimento scuciti dalla Regione Piemonte, ora si parla già di un altro risarcimento per gli allagamenti a causa dell’acquazzone di ieri. Se da un lato il governatore del Piemonte Alberto Cirio pensa di spendere 112 milioni per realizzare nuovi pozzi e serbatoi “per evitare che la situazione peggiori”, in Piemonte e nella nostra provincia di Alessandria si contano i danni del maltempo che ha colpito la zona da Ceva fino a Nizza Monferrato e qui da noi, con colture devastate, alberi a terra e tetti scoperchiati. Et voilà, domani dovrebbe arrivare il decreto che prevede un nuovo stanziamento e la nomina d’un commissario (un altro!) per l’emergenza. E se il Piemonte è stata la prima Regione a chiedere lo stato di calamità e di emergenza a causa della siccità, sarà anche la prima a chiedere la stessa cosa per gli allagamenti. Il Poeta scriverebbe della “Legge del Contrappasso”, ma qui da noi le ragioni non sono così alte, in quanto è il basso profilo, ovvero la crassa ignoranza di chi gestisce – a tutti i livelli – la Cosa Pubblica a farla da padrona (leggere il chiaro intervento del professor Giusto Buroni su questo quotidiano cliccando: https://www.breviweb.it/2022/07/04/contro-la-siccita-tappare-subito-le-falle-e-creare-una-rete-di-distribuzione-intelligente-il-dissalatore-puo-attendere/.).
Nel dossier inviato al presidente del consiglio Mario Draghi e al capo dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio, l’amministrazione regionale ha inserito 250 interventi sulla rete idrica considerati necessari e strategici per affrontare la mancanza di acqua. Potenziamento degli acquedotti, nuovi pozzi e nuovi serbatoi, condotte per migliorare la qualità dell’acqua e ridurre le perdite: un piano di lavori da fare nell’arco di un paio d’anni. E mentre si discute amabilmente sul clima che, nonostante i soliti climatologi ignoranti, catastrofisti e venduti, è sempre cambiato da quando l’Uomo è sulla Terra, a Spigno Monferrato, a dispetto della siccità, il nubifragio di ieri ha scoperchiato la chiesa del paese.
E io pago.

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