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LA STRANA NOMINA DI NADIA TAVERNA

Alessandria (a.g.) (05.12.2011) – In forza della notizia del processo a Nadia Taverna incriminata nei giorni scorsi dal Gup Alessia Solombrino per concorso in concussione, essendo dei maligni, ci siamo insospettiti per il fatto che a suo tempo la signora Taverna sia stata sospesa dall’incarico di sindaco di Gamalero. Abbiamo indagato e siamo risaliti al 23 maggio scorso quando, con rito abbreviato, il Gup Stefano Moltrasio ha condannato a due anni e otto mesi proprio la signora Taverna, a quel tempo ancora sindaco di Gamalero, per il reato di corruzione e concussione. In seguito a quella condanna con sentenza passata in giudicato il Prefetto di Alessandria, Francesco Paolo Castaldo, ha notificato il dispositivo di sentenza ai consiglieri comunali, comunicando la sospensione della Taverna per 18 mesi. Per la precisione, secondo l’accusa Nadia Taverna, insieme ad Alberto Garrone, abitante in città, imprenditore della ristorazione, s’era fatta consegnare la somma di 18 mila euro da una coppia di giovani alessandrini che voleva aprire una vineria. Era il prezzo per il rilascio della licenza. Secondo la sentenza di condanna la Taverna ha agito approfittando della sua funzione di “pubblico ufficiale, funzionario del Comune di Alessandria quale responsabile dell’Ufficio Pubblici Esercizi, abusando dei suoi poteri”. Questo succedeva a maggio per un’incriminazione che risaliva ad una denuncia di due anni prima. Ma la storia si ripeteva per fatti analoghi perché giovedì scorso c’è stata un’altra incriminazione per la Taverna riferita sempre al periodo in cui era funzionaria del Comune di Alessandria in quanto, secondo il giudice, avrebbe indotto, insieme ad un commercialista suo amico, una commerciante interessata ad aprire un ristorante-pizzeria in centro, a consegnare 23.250 euro per ottenere il rilascio della relativa licenza commerciale. Ovviamente la signora Taverna, che è anche la sorella di Pier Angelo Taverna presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, ha negato i fatti ma intanto è stata rinviata a giudizio. Non ci è chiaro perché la Taverna, mentre era in pendenza di giudizio per il reato di concussione, non solo non sia stata sospesa dall’ufficio in attesa di verdetto da parte della magistratura ma, anzi, è stato effettuato il suo trasferimento all’ASL AL dove è stata subito destinata ad un importante incarico organizzativo con delibera n. 1622 del 29 dicembre 2010. La data è sintomatica perché è la stessa data della nomina a Commissario di ASL AL di Mario Pasino, fedelissimo di Ugo Cavallera che, non più di un mese fa, è stato aspramente contestato dai dipendenti che in una lettera aperta al Governatore Cota hanno denunciato il commissario colpevole, a loro dire, di “utilizzare i soldi pubblici per incrementare posizioni amministrative alle amiche del tempo che fu”. Nella lettera si fanno nomi e cognomi di presunti raccomandati, con relative delibere di assunzione. Si parla di “loschi affari”, di tagli indiscriminati a tutti i sanitari, agli ospedali, ai distretti e alle case di riposo. L’assunzione della Taverna contestuale a quella del Pasino è solo una coincidenza o c’è qualche motivo che spieghi la decisione da parte dell’ASL AL? Intanto pare che, per gli effetti nefasti derivanti dal comportamento di Nadia Taverna, sia giunta in Comune ad Alessandria una richiesta di risarcimento danni. Continueremo l’inchiesta appena avremo altri elementi.

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