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BELLA DAL CAPELLO LUNGO MA COL CURRICULUM CORTO

Una candidata venuta dalla Puglia, laureata all’Università di Lecce, ha vinto un concorso per un posto da ricercatore a tempo indeterminato all’Università Avogadro di Alessandria. Presidente di commissione Salvatore Rizzello, guarda caso anche lui Pugliese, anche lui laureato all’Universitò di Lecce. Secondo molti la candidata non ha i requisiti e scoppia la polemica su Facebook.
di Max Corradi
Alessandria – Ha solo 35 anni, è bella e viene dalla Puglia, esattamente come il presidente della commissione che l’ha esaminata, una commissione tutta al meridionale con un presidente pugliese, un commissario di Reggio Calabria ed uno, il più nordico, di Urbino. Il posto da ricercatrice a tempo indeterminato in Economia Politica alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Avogadro di Alessandria l’ha avuto lei, tale Spada Anna una ricercatrice dai capelli lunghi ed il “curriculum corto” come sostengono i colleghi. Anna Spada è indubbiamente una bella ragazza ma in molti dubitano che sia anche abbastanza brava per meritare quell’incarico. Appare in effetti strano che l’ultimo posto a tempo indeterminato prima delle nuove regole della riforma Gelmini se lo sia aggiudicato proprio lei, quella con meno titoli. E si viene a sapere che, guarda caso, il presidente della commissione che ha promosso la bella Anna è Salvatore Rizzello (componente del comitato scientifico “Alessandria 2018” meglio noto come “Piano Strategico” il costosissimo quanto improduttivo gruppo di lavoro per gestire in rete le diverse componenti dell’alessandrino, presieduto dal sindaco Piercarlo Fabbio, con segretario Valerio  Malvezzi recentemente “dimissionato” da Fabbio come consulente), amico del sindaco Fabbio, che è anche il preside della facoltà di Giurisprudenza dove Anna Spada andrà a lavorare. Ma va? I soliti maligni, detrattori e invidiosi, sostengono che la bella tarantina non avesse i titoli per vincere anche a causa di un curriculum mignon (non ha praticamente pubblicato niente degno di nota). I 12 candidati sconfitti, che possono vantare curricula ben più corposi e importanti, sono sostenuti con forza dalla stragrande maggioranza degli iscritti della facoltà di Giurisprudenza, 232 studenti che pubblicano su facebook il curriculum “mignon” della vincitrice, seguito da una raffica inarrestabile di commenti sarcastici, indignati, rassegnati. Si grida all’ennesimo concorso scandalo, amplificato sul social network (l’hanno chiamato “Secs in the city” giocando su Secs che è il codice del concorso) per denunciare presunti torti. Come primo passo gli studenti hanno interpellato il rettore Garbarino per ottenere una procedura di diffida. Contestano le pubblicazioni scarse e di scarsa importanza della bella Anna. Il giudizio degli indignati su Facebook si basa anche su un’accurata tabella degli indici bibliometrici di tutti i candidati del concorso da cui si evince un punteggio sconsolante per la bella Anna: zero! Nel bando – che non prevedeva test scritti, ma una valutazione comparata dei titoli e un colloquio – c’era scritto che gli indici sarebbero stati presi in considerazione. Pare invece che nel verbale con cui la commissione ha spiegato i criteri di valutazione gli indici siano magicamente scomparsi. Troppo imbarazzanti per promuovere la bella Anna. Tuttavia dall’Avogadro fanno sapere di aver tenuto in considerazione altri fattori come l’originalità delle pubblicazioni o la rilevanza scientifica della collocazione editoriale. Si tratta di valutazioni puramente soggettive e poco scientifiche, e non ci si deve stupire più di tanto, a questo punto, se si viene a sapere che la maggior parte degli scritti della bella Anna hanno come co-autore proprio il preside-presidente Rizzello, laureato in filosofia all’università di Lecce, la stessa dove si è laureata anche Anna Spada. Una questione tutta meridionale. Cosa nostra? No, cosa loro.

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