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Al suono del campanello c’è una scuola allo sfascio: studenti sempre più ignoranti mentre mancano docenti e presidi

Alessandria (Max Corradi) – Siccome Alessandria sta in Italia deve fare i conti con una realtà dove non funziona praticamente niente, dalle autostrade alle ferrovie, dagli enti pubblici all’Inps, dalla scuola all’università, per una situazione generale che ci vede fanalino di coda in Occidente. Nel 2018 in un rapporto dell’Ocse si sono valutate le capacità dei quindicenni di tutto il mondo a comprendere i testi di varie materie, umanistiche o scientifiche, in modo da valutare quanti di loro hanno raggiunto le competenze base per poter partecipare pienamente alla vita sociale. Solo il 5% degli studenti italiani – uno su venti – ha dimostrato di saper padroneggiare compiti di lettura complessi come, ad esempio, distinguere tra fatti e opinioni quando leggono un argomento non familiare mentre la media Ocse è del 9%, quasi il doppio della media italiana. Non basta perché oltre all’ignoranza crescente fra gli studenti italiani c’è anche il bullismo di cui il 24% ha detto di essere vittima. Insomma, è un disastro generale anche perché, come se non bastasse, in questi giorni si viene a sapere che mancano i presidi. Solo in provincia di Alessandria sarebbero ben nove gli istituti scolastici che rischiano di iniziare l’anno senza preside. Centinaia di dipendenti – tra insegnanti, personale amministrativo, tecnici e bidelli – e migliaia di studenti senza un capo. Due sono scuole di Alessandria (De Amicis Manzoni e Vinci – Nervi – Fermi – Migliara), due di Valenza (Direzione didattica e Cellini). Poi ci sono i comprensivi Tortona B, Ticineto e Rivalta Bormida e i due Cpia, i Centri per l’istruzione degli adulti. Il Provveditorato sta correndo ai ripari e a giorni si saprà se e quali scuole troveranno un dirigente e gli insegnanti necessari pronti a entrare in servizio al suono del campanello. D’altronde se ci si ostina a chiamare campanella quello che è un campanello, a cascata, l’ignoranza si allarga. Non parliamo poi dell’uso corretto del congiuntivo che non solo non esiste più ma non esiste nemmeno più il congiuntivo stesso.

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