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Quando il Padreterno condannò a morte Yahweh insieme a tutti gli Elohim

di Rasputin – Forse nessuno ve l’ha mai detto, ma la verità è che Yahweh, il Dio dei discendenti di Giacobbe – quello che ha ordinato loro di massacrare tutte le tribù semite [e poi gli antisemiti saremmo solo noi cristiani (?)] compresa quella degli Edomiti che erano discendenti diretti di Esaù, fratello gemello dello stesso Giacobbe – è stato condannato a morte dal Padreterno.
Non invento niente perché è scritto nero sui bianco nel Salmo 82 che riportiamo testualmente.
Eccolo.
Dio sta nell’assemblea divina; egli giudica in mezzo agli Dei: “Fino a quando giudicherete ingiustamente e avrete riguardo agli empi? Difendete la causa del debole e dell’orfano, fate giustizia all’afflitto e al povero. Liberate il misero e il bisognoso, salvatelo dalla mano degli empi. Essi non conoscono né comprendono nulla; camminano nelle tenebre; tutte le fondamenta della terra sono smosse. Io ho detto: voi siete Dei, siete figli dell’Altissimo, eppure morirete come gli altri uomini (chiara sentenza di condanna a morte per gli Elohim come Yahweh, Giove, Astarte, Anunna, Odino e compagnia cantante. N.d.r.) e cadrete come ogni altro potente”.
Secondo alcuni attenti biblisti, stando alle sacre scritture (tutte, anche apocrife) e facendo due conti, gli Elohim, compreso il Dio degli ebrei Yahweh, vivrebbero circa 35.000 anni.
Attenzione quindi, perché Yahweh è ancora vivo ed è potentissimo (Globocrati? Nuovo Ordine Mondiale?).

Gli Elohim (da: Il Giardino dei Libri)
Questa breve scheda contiene una descrizione degli Elohim estremamente sintetica, ma necessaria per consentire la comprensione del fumetto.
Perché una collana intitolata Elohim?.
Perché Elohim è quella schiera d’individui a cui appartiene il protagonista della Bibbia, Yahweh: colui che le dottrine spiritualiste hanno impropriamente trasformato in “Dio”.
Riassumiamo qui le caratteristiche fondamentali di questi Elohim (il lettore desideroso di approfondire in modo documentato potrà consultare i libri che sono citati al termine del volume).
Precisiamo che nessuno sa con certezza cosa volesse dire quel vocabolo che le correnti di pensiero dogmatico rendono con la parola Dio: ma quel vocabolo plurale viene tradotto in tutti i modi possibili proprio a causa della reale ignoranza (cioè non conoscenza) che lo circonda.
L’Elòhah biblico non era DIO e tanto meno un essere unico, ma uno dei molti Dèi, membro d’un gruppo di individui in carne e ossa; una molteplicità chiaramente e inequivocabilmente evidenziata in numerosissimi passi nell’Antico Testamento (Esodo 3,12 e segg.; Esodo 15,3 e segg.; Esodo 18,11 e segg.; Deuteronomio 6,14 e segg.; Deuteronomio 13,7 e segg. Deuteronomio 32,17 e segg.; Geremia 7,18). Avevano addirittura degli accampamenti nelle zone di confine che presidiavano con le loro schiere (Genesi 32,1 e segg.). Godevano di una vita molto lunga, ma Dio li ha puniti rendendoli mortali (Salmo 82). Erano sul nostro pianeta per conseguire obiettivi molto concreti: ricavarne materiali necessari al loro sviluppo tecnologico e forse anche alla sopravvivenza della loro civiltà nel pianeta di origine.
Forse alcuni di loro intesero rimanere sulla Terra anche in via permanente, o furono costretti a farlo.
Viaggiavano su macchine volanti definite ruach, kavod, merkavah, keruvim (cherubini), alle quali sono state dedicate attente e particolareggiate analisi in numerosi capitoli dei libri citati.
Nella Bibbia non sono mai considerati “dèi”: in origine erano oggetto di rispetto e sottomissione a causa del loro grande potere, garantito dalla tecnologia di cui disponevano e che incuteva terrore. Alcuni di loro erano temuti anche per la loro crudeltà, una caratteristica di cui l’Antico Testamento costituisce una testimonianza inequivocabile: Yahweh, definito Ish milchama, “Il Guerriero” {Esodo 15,3), non si faceva scrupolo di ordinare stermini veri e propri di persone inermi (si legga a questo proposito anche solo il libro di Giosuè). Nei racconti dei popoli di tutti i continenti veniamo a sapere che tra di loro c’era anche chi si occupava di arte, scrittura, musica, architettura, agricoltura, allevamento, amministrazione…
Gli Elohim non si occupavano di temi quali la religione nel senso moderno del termine, la spiritualità, l’aldilà.
Avevano come obiettivo fondamentale la definizione di strutture di potere distribuite nei vari territori sui quali poi si sono sviluppate le diverse civiltà e, a questo scopo, si spostavano alla ricerca di terre e di genti da cui farsi servire (Deuteronomio 32,17 e segg.).
Conoscevano le leggi della natura, del cosmo, e le trasmettevano soltanto ai loro fedeli seguaci, dando così avvio alle caste dei re/governatori/sacerdoti, i cosiddetti “iniziati” alla conoscenza. Questo sapere era però squisitamente scientifico, concreto, materiale, ossia utile alla quotidianità dei loro governati o alle loro specifiche esigenze di viaggiatori dello spazio e colonizzatori.
Gli Elohim erano al contempo legislatori (dettavano regole e norme in piena autonomia decisionale); governanti, ministri che curavano i molteplici aspetti del potere (facevano applicare le leggi direttamente o attraverso loro delegati, come Mosè, Jetro, suo suocero, Giosuè, ecc.); giudici (verificavano il rispetto delle leggi, comminavano ed eseguivano, o facevano eseguire, pene e punizioni).
Erano nettamente distinti dagli Adam e la distinzione netta è documentata da elementi come i seguenti:

  • gli Elohim “fecero” gli Adam (Genesi 1) attraverso interventi di ingegneria genetica finalizzati a produrre esseri capaci di capire ed eseguire ordini e lavorare, per loro, nella ricerca e scavo di minerali di cui il pianeta Terra è ricco;
  • gli Elohim “si unirono” con le femmine Adam (Genesi 6);
  • gli Elohim “muoiono come tutti gli Adam” (Salmo 82).

Gli Elohim avevano un comandante conosciuto con l’epiteto di Elyon.
Yahweh, lungi dall’essere il “Dio” unico e trascendente, era uno di loro: quello a cui era stato affidato il compito di governare su un territorio definito e su una porzione (Giacobbe, Deuteronomio 32,8) di una famiglia, mentre altre parti della stessa famiglia abramitica furono affidate a suoi colleghi/rivali che la Bibbia conosce e nomina: Kamosh e Milkom (Giudici 11,24; IRe 11,7…).
Yahweh aveva costantemente timore che il suo popolo si rivolgesse ad altri Elohim (si vedano gli innumerevoli capitoli presenti in molti dei libri dell’Antico Testamento: Genesi 31, Esodo 3, Esodo 15, Esodo 18, Esodo 20, Deuteronomio 6, Deuteronomio 7, Deuteronomio 13, Deuteronomio 32, ecc.).
La Bibbia dice chiaramente che il popolo poteva “scegliere” tra Yahweh e altri Elohim (Giosuè 24 e molti altri passi).
Il termine Yahweh compare nella Bibbia in un periodo storico in cui non esisteva ancora alcuna traccia scritta di quella che sarà poi la lingua ebraica. Le consonanti che lo compongono sono state messe per iscritto circa 3-4 secoli dopo essere state pronunciate e i suoni vocalici sono stati inseriti nei testi circa altri 1600 – 1700 anni dopo.

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