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COLTIVAZIONE IN ACQUAPONICA NELLA CASA DEL BOSS SEQUESTRATA DIECI ANNI FA

Bosco Marengo (AL) – Dopo il suo recupero del 2013, la cascina Saetta che si trova al confine tra la frazione Donna e il Comune di Bosco Marengo, confiscata alla mafia nel 2005, dopo vari tentativi da parte dell’ente pubblico di renderla remunerativa con la produzione delle uova di quaglia, quindi di fiori e rose, ora, grazie all’associazione Libera (alcuni esponenti davanti alla cascina nella foto di repertorio sopra) che lotta contro tutte le mafie, potrebbe essere la sede della lavorazione di acquaponica, un tipo di agricoltura dove l’acqua sporca di sostanze di scarto dei pesci è pompata dove le piante, nutrendosi, possano filtrarla per reimmetterla nelle vasche per acquacoltura e riprendere il suo ciclo. Qui fino al 2005 il boss Rosario Caci, che a Genova gestiva il traffico di droga e donne, nascondeva latitanti e armi. Ora grazie al procedimento di acquaponica si coltiveranno spinaci, carote, basilico, erbe aromatiche, lattuga, zafferano. Ci saranno anche vasche con gamberi di fiume, carpe, trote.

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