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LA TOTALE INUTILITÀ DEI COMITATI DEI PENDOLARI

Alessandria – La situazione di Trenitalia è sempre più disastrosa e ci si chiede a cosa servano le proteste dei pendolari cavalcate dai vari comitati che non hanno mai ottenuto nessun risultato concreto, ma solo visibilità “politica” per i vari responsabili che di tanto in tanto ottengono spazio nei giornali ed inviti a convegni e tavole rotonde su temi “ferroviari”. C’è chi va a caccia, chi va al bar a giocare al biliardo, chi va a vedere la partita di calcio e chi fa il presidente del comitato dei pendolari. Se non ci fossero, molto probabilmente sarebbe lo stesso. A dimostrazione di ciò è la totale indifferenza nei loro confronti da parte di Trenitalia che fa quello che vuole al punto che non si cura neppure di approntare per tempo gli orari. Anche se Alfio Zorzan, presidente dell’associazione Pendolari dell’Acquese e Riccardo Leardi di quella del Novese, si stizziscono come al solito, la situazione peggiora. Come al solito la loro furia non serve a niente se non a riempire qualche marginale colonna di qualche pagina locale di qualche fogliaccio illeggibile della nostra provimcia. E non serve paventare il rischio della “Dittatura dei Ferrovieri” come afferma Leardi quando dichiara: “Siamo in una dittatura. Ci hanno messo nelle condizioni di non poter fare osservazioni imponendoci le loro scelte”. Evidentemente le osservazioni dei comitati non interessano a nessuno e sarebbe meglio che si facessero da parte per consentire ai pendolari di intraprendere una seria class action in tribunale contro Trenitalia. È stata tanto strombazzata nei mesi scorsi ma gli stessi comitati non l’hanno appoggiata. Per tornare agli orari, per fortuna nell’acquese e nell’ovadese non sono stati apportati cambiamenti significativi. Qualche problema ci sarà invece per Novese e Tortonese.

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