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IL “DO UT DES” DI COCIV

Gli uomini di Impregilo & C. stanno facendo il “giro dei comuni” interessati al passaggio della TAV Genova-Novi-Tortona per venire incontro a problemi di viabilità sul territorio. In sostanza Cociv dice: “Io ti faccio le strade che ti servono e tu mi fai passare sul territorio con la TAV”. Il governo La TAV al Mugellotecnocratico di Mario Monti ha intanto finanziato anche il secondo lotto del Terzo Valico. Chi è  daccordo e chi no.

Gavi (AL) –
In Val Lemme non si parla d’altro. Fra la gente c’è molta attesa sugli sviluppi del progetto ferroviario del Terzo Valico soprattutto dopo il finanziamento da parte del Cipe anche del secondo lotto: 1,1 miliardi di euro utili allo scavo della galleria tra Genova e la pianura Padana, che si aggiungono ai 500 milioni del primo lotto, destinati alle opere compensative e viabilistiche. Secondo il commissario governativo del Terzo Valico Walter Lupi a gennaio si partirà con i sondaggi archeologici e la bonifica da eventuali ordigni bellici. Intanto uomini di Impregilo (leggi Gavio-Ligresti) si sono presentati nel Municipio di Carrosio (un paesino di 500 abitanti tra Gavi e Voltaggio a 260 sul livello del mare, in piena Val Lemme) in rappresentanza del Cociv (Consorzio Collegamenti Integrati Veloci, nato nel 1991, subcontraente generale di TAV SpA per la progettazione e la costruzione della Linea Ferroviaria ad Alta Velocità Tortona-Novi Ligure-Genova. È composto da Impregilo, CER, Collegamenti Integrati Veloci, Società Italiana per Condotte d’Acqua) e hanno chiesto al sindaco Valerio Cassano quali opere avesse richiesto a fine 2005 e se nel frattempo la situazione sia cambiata. Carrosio è interessato dal transito sulla strada provinciale dei camion provenienti e diretti al cantiere del foro pilota di Voltaggio e agli altri cantieri previsti in Alta Val Lemme. Il Comune aveva chiesto interventi per accrescere la sicurezza per i pedoni a causa dell’aumento del traffico pesante. Alla stampa il sindaco Cassano ha dichiarato: “Dell’avvio dei lavori non abbiamo nessuna notizia ufficiale. L’unico contatto è stato con Impregilo, al quale abbiamo detto che le nostre richieste sono in sostanza le stesse di allora”. Tagliati fuori glim interlocutori istituzionali, Impregilo e Cociv fanno da soli ed in provincia vanno su tutte le furie. “Trovo scorretto – ha dichiarato Graziano Moro, assessore provinciale a Lavori Pubblici, Viabilità e Grandi Infrastrutture – che sia Impregilo a prendere contatti con i Comuni. Essendo la società, con Cociv, una delle parti in causa, questo compito toccherebbe proprio al commissario Lupi, il quale dovrebbe convocare un tavolo tecnico e, per quanto riguarda le opere viabilistiche, valutare la situazione nel suo insieme. Carrosio sembra al momento l’unico Comune contattato. Secondo, Antonello Brunetti, storico oppositore del Terzo Valico: “Agli amministratori locali non interessa nulla se un’opera è utile, inutile o dannosa: basta che il loro partito sia d’accordo e in cambio ti ricoprano di asfalto e di cemento per strade da allargare o da costruire ex-novo, con rotonde, cavalcavia e sottopassi. Tutelare una popolazione vuol dire prendere posizione contro ciò che è sbagliato anche se ci rimettiamo opere, benefici e privilegi”. Secondo il Comitato Pro-Tav invece, promosso dalla rete piemontese di Nuova Democrazia Europea. Riteniamo, grazie al terzo valico il porto di Genova potrebbe dotarsi d’uno sbocco in pianura verso Milano e Torino, e collegamenti diretti e ad alta capacità con l’Europa Centrale e tramite i collegamenti ad altra capacità futuri della val di Susa con il nord della Francia. Secondo i Pro-Tav contestare l’opera perché il porto di Genova muove 1 milione e 700.000 Tau e non 4 milioni vuol dire chiudere gli occhi di fronte al fatto che il porto di Genova non riesce ad aumentare il traffico di merci proprio a causa della mancanza di collegamenti efficienti con la Pianura Padana ed il resto d’Europa, oltre che per deficit strutturali tra i quali la ridotta capacità di stoccaggio e movimentazioni merci date proprio dal poco terreno disponibile in quel di Genova, deficit strutturali che con il Terzo Valico si potrebbero almeno in parte superare spostando parte delle attività di movimentazione e stoccaggio nella provincia di Alessandria. Per quanto riguarda i costi i Pro-Tav sottolineano il fatto che l’alternativa al terzo valico comporterebbe tutta una serie di opere che nel loro insieme, ma anche singolarmente, difficilmente costerebbero meno del Terzo Valico e senza per di più assicurarne i vantaggi.

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