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L’economia del mare e la logistica alessandrina

Alessandria – Mentre quello di Genova sta diventando sempre di più il porto crocevia dei corridoi europei per eccellenza, attracca al terminal Bettolo, la “Msc Coruna”, portacontainer da 6.000 Teu larga 40 metri. E questa volta è proprio la larghezza a fare la differenza, tenuto conto che Genova punta già al primato in previsione della nuova diga. Per raggiungere l’obiettivo di essere la principale piattaforma logistica del Mediterraneo e crocevia dei grandi flussi di traffico europeo che si spostano sui corridoi. E qui si innesca la logistica alessandrina e del Basso Piemonte con la Fondazione Slala del presidente Rossini: “Si sta procedendo secondo i programmi stabiliti – ci ha detto l’avvocato Cesare Rossini presidente di Slala – e devo dire che a Genova stanno facendo un ottimo lavoro. Non è utopia prevedere che nel prossimo quinquennio la logistica del Basso Piemonte decollerà”. Ieri infatti è stata una giornata storica per il porto di Genova: la prima nave larga 40 metri ha fatto il suo ingresso a calata Bettolo con un carico di circa 6000 teu, quasi raddoppiando la capacità rispetto ai 3500 trasportati dalle navi precedenti larghe 32 metri, la dimensione massima prevista fino a ieri. Si tratta d’un traguardo che aumenta notevolmente l’operatività del terminal. “Questo primo passo – ha detto ai cronisti il governatore della Liguria Giovanni Toti – è solo un assaggio di quello che accadrà quando la nuova diga di Genova sarà terminata e consentirà l’ingresso di navi anche tre volte più grandi” e, aggiungiamo noi di Alessandria, quando la logistica del retroporto sarà a pieno regime. E proprio la sfida della logistica è quella che più da vicino riguarda Genova e la Liguria, ma anche l’intero Paese chiamato a sostenere con forza il valore della sua portualità. “Emerge con forza la necessità — ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani all’assemblea di Alis, l’associazione degli operatori del trasporto e della logistica presieduta da Guido Grimaldi — di riadattare le catene del valore su scala regionale secondo una logica che potrebbe riportare in Europa e nel Mediterraneo alcune produzioni delocalizzate per effetto della globalizzazione. Per l’Italia si apre l’opportunità di proporsi come naturale piattaforma di collegamento tra reti di trasporto transeuropee e sponda sud del Mediterraneo”. Tajani riflette sulla centralità del Mediterraneo, che vede l’Italia leader del trasporto marittimo, con ampi margini di crescita. Anche i grandi gruppi della logistica si stanno muovendo di conseguenza. Dal 12 dicembre, infatti, Contship Italia e Gts avvieranno una nuova partnership sulla tratta che va da Melzo fino al terminal Botlek del porto di Rotterdam. E da gennaio partirà un nuovo servizio sull’Adriatico che collegherà il porto di Trieste a quello di Genova e all’interporto di Furnitz in Carinzia. Sarà il primo e unico corridoio doganale internazionale europeo, rappresentando una sorta di modello pilota che potrà essere replicato in altri luoghi.

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