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Il “mastico” del Borsalino continua

Alessandria (Piero Evaristo Giacobone) – Scusate se insisto ma mi chiamo Evaristo e, mio malgrado, devo scrivere su quel “mastico” che è la vicenda dell’Ipab Borsalino in grado, in una sola delibera (sono dei fenomeni), di scrivere tre cose in contraddizione fra loro sullo stesso argomento. Si legge infatti che ha aggiudicato la gestione trentennale del presidio senza dire chi ha vinto forse perché tutti sanno che ha vinto l’unico concorrente in quanto l’altro è stato buttato fuori per motivi formali (?). Poi si legge che l’Ipab non può ancora – per ragioni burocratiche (?) – concedere il presidio a terzi come recita il bando di gara, poiché – ma questo non si legge da nessuna parte – è gravata da ben due ricorsi al Tar: uno dei sindacati e uno della ditta esclusa. Quindi si legge che ci vuole più personale per la trasformazione in azienda di servizi o fondazione, cosa molto difficile per legge se non si hanno bilanci in pareggio o per lo meno non si gestisce in proprio. Non è finita perché, andando avanti a leggere, si viene a sapere che si proroga ancora l’appalto – già di cinque anni – con Punto Service, quando c’era tutto il tempo di fare la gara e non prorogare un bel niente (?). In questo marasma, restano i decreti ingiuntivi per oltre due milioni di euro. Nel recente incontro in Prefettura i dipendenti pubblici della struttura hanno detto che non vogliono diventare dipendenti di un’azienda privata date le poche garanzie di poter continuare il lavoro per chi dovrà rientrare nel canone da pagare. Intanto in città sulla vicenda permane il solito silenzio tonante.
E io pago.

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