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Ancora quattro latitanti da arrestare

Roma – Dopo Messina Denaro chi sono gli altri 4 superlatitanti (Mafia, Camorra, ’Ndrangheta) ancora ricercati? Nel “programma speciale di ricerca” del gruppo interforze rimangono alcuni soggetti che hanno fatto perdere le proprie tracce:

  1. Attilio Cubeddu appartenente all’Anonima sequestri latitante dal 1997,
  2. Giovanni Motisi, palermitano ricercato,
  3. Renato Cinquegranella (Camorra),
  4. Pasquale Bonavota (’Ndrangheta).

Attilio Cubeddu 
Attilio Cubeddu è nato il 2 marzo 1947 a Arzana (Nuoro), fece parte dell’anonima sequestri ed è ricercato per omicidio, sequestro di persona e lesioni gravissime. Fu coinvolto in diversi sequestri nel 1981 e 1983. Arrestato nel 1984 e condannato a 30 anni in carcere si comportò da detenuto modello e nel 1997 durante un permesso non fece rientro in carcere. Da allora è latitante e come tale partecipò anche al rapimento dell’imprenditore Giuseppe Soffiantini (fu carceriere dell’ostaggio).  Dal 18 marzo 1998 sul suo capo pende un mandato di arresto internazionale con richiesta di estradizione. All’epoca si fece strada l’ipotesi che fosse morto, forse ucciso da Giovanni Farina per non dividere il riscatto per il sequestro Soffiantini (5 miliardi di lire). Nel 2012 il procuratore Domenico Fiordalisi ha riaperto le indagini convinto che in realtà non sia morto e si nasconda insieme alla famiglia nel suo territorio, l’Ogliastra, protetto da molti fiancheggiatori.

Giovanni Motisi
Giovanni Motisi, nato il primo gennaio 1959 a Palermo, è considerato capo del clan Motisi (Cosa Nostra). Dopo l’arresto di Messina Denaro è considerato il latitante più pericoloso d’Italia. Killer di fiducia di Totò Riina, secondo le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Calogero Ganci. Ricercato dal 1998 per omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso, dal 2002 per strage deve scontare la pena dell’ergastolo.

Renato Cinquegranella
Renato Cinquegranella (Camorra), nato il 15 maggio 1949 a Napoli, ricercato dal 2002 per associazione per delinquere di tipo mafioso, concorso in omicidio, detenzione e porto illegale di armi, estorsione ed altro.

Pasquale Bonavota 
Infine Pasquale Bonavota (’Ndrangheta), nato nel 1974 a Vibo Valentia è ricercato dal 2018 per “associazione di tipo mafioso” e “omicidio aggravato in concorso”. È considerato uno dei capi della  ‘ndrina Bonavota, cosca mafiosa della ‘ndrangheta calabrese proveniente dal comune di Sant’Onofrio, cone sponenti anche in Piemonte e a Roma che si occupa principalmente di estorsione, usura, traffico di droga e riciclaggio.
Dopo lo scioglimento del Comune di Sant’Onofrio nel 2018 per infiltrazione mafiosa e l’arresto del “capofamiglia” Domenico Bonavota si sono susseguite altre tre operazioni di polizia contro il clan dal 2010 al 2020. Pasquale Bonavota è riuscito sempre a farla franca, ma dal 2018 è ricercato per associazione mafiosa e omicidio aggravato in concorso.

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