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Gassmann molla un Pd della cui storia nessuno sentiva la mancanza

Roma – L’inatteso epilogo da “C’eravamo tanto amati”, magistrale film diretto da Ettore Scola e interpretato altrettanto magistralmente dal grande padre Vittorio, ha colto di sorpresa tutti, ma specialmente l’intellighenzia progressista che in questi ultimi anni ha visto in lui luna sorta di ipostasi. Qualcuno, nelle alte sfere mondiali, ha pensato che si fosse trattato di uno sbaglio, di un volgare errore o peggio di una trama di Sallusti per screditare il Pd, ma così non era. Zelensky, per l’emozione, si dice che si sia cambiato finalmente la maglietta verde sudata che indossa ininterrottamente da quasi un anno, con grande sollievo di chi gli sta vicino e anche di Amadeus che aveva chiesto già una indennità aggiuntiva alla Rai, peraltro rifiutatagli. Putin invece – ascoltata non si sa come la notizia – non riemergeva più dal classico bagno nudo nelle acque ghiacciate della Siberia, destando inizialmente qualche preoccupazione nei generali, che lo attendevano con gli asciugamani. Non poteva mancare il florido leader coreano Kim Jong-un che amareggiato per la notizia dell’abbandono di Gassmann ha espresso la salutare intenzione di cominciare finalmente una dieta.
Ma torniamo al fattaccio.
Il Tweet, in tutta la sua metallica energia ctonia, recitava così: “Un partito che continua ad essere riempito di individui che non sono richiesti e che nulla hanno a che fare con l’idea iniziale. Un continuo cavallo di Troia lontano dai problemi reali e dal futuro delle nuove generazioni. Non vi voto mai più”.
È chiaro il riferimento all’”Affaire Giarrusso” che he tenuto tutto il mondo col fiato sospeso nello scorso week end. Tuttavia Gassmann non lo cita mai, il che dà quel tocco di figaggine infingarda che un intellettuale deve pur possedere se vuole rimorchiare in questi tempi matti e disperatissimi.
L’effetto in Italia non è stato da meno di quello mondiale. Si dice che Veltroni che stava sorseggiando una Fanta in un bar periferico dell’Anagnina abbia avuto un sussulto ed una lacrima gli sia sgorgata sul cellulare, peraltro imbrattandolo. Reazione molto contenuta, come è del resto nel suo stile zen.

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