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È morto Maurizio Costanzo

Roma – È morto a Roma Maurizio Costanzo, giornalista, conduttore tv, autore, sceneggiatore. Aveva 84 anni. La camera ardente sarà allestita da sabato 25 febbraio alle 10.30 alle 18 nella sala della Protomoteca in Campidoglio, e proseguirà domenica dalle 10 alle 18. I funerali si svolgeranno lunedì 27 febbraio alle 15 presso la Chiesa degli Artisti in piazza del Popolo a Roma. Nato a Roma il 28 agosto 1938, Costanzo decise di abbandonare gli studi subito dopo il liceo per inseguire il suo grande sogno: diventare giornalista. La sua carriera è partita nel 1956 come cronista del quotidiano romano Paese Sera: aveva appena 18 anni. Passato al Corriere Mercantile di Genova, nel 1960 divenne caporedattore del settimanale Grazia. Il suo debutto radiofonico risale al 1963 come autore del programma Canzoni e nuvole, condotto da Nunzio Filogamo. Grazie a una forte personalità e una creatività fuori dal comune, Costanzo iniziò in quegli anni una veloce scalata al successo, riuscendo anche a imporsi come autore musicale: insieme al commediografo Ghigo De Chiara e a Ennio Morricone, ha scritto uno dei brani simbolo dei nostri anni Sessanta, Se telefonando, portato al successo da Mina. Nel 1970 condusse con grande successo il programma radiofonico Buon pomeriggio, inaugurando una fase cruciale per la sua carriera. Verso la fine del decennio, infatti, Costanzo impose in televisione una inedita forma di intrattenimento: il talk show. Prima con Bontà loro (1976-1978), poi con Acquario (1978-1979) e poi con Grand’Italia (1979-1980). Dopo la breve esperienza di Fascination, nel 1982 Costanzo lanciò quello che ancora oggi è considerato il modello dei talk show all’italiana, il Maurizio Costanzo Show. Un salotto ambitissimo e controverso, che ha sostanzialmente lanciato personaggi del mondo spettacolo e non solo, da attori come Valerio Mastandrea e Ricky Memphis a futuri esponenti politici come Vittorio Sgarbi. In quel periodo Costanzo profuse il massimo sforzo nella lotta contro la mafia. Amico personale del giudice Giovanni Falcone, arrivò a bruciare in diretta tv una maglietta con la scritta “Mafia made in Italy”. Il 14 maggio 1993 una macchina imbottita di tritolo saltò in aria a Roma, in via Fauro, a pochi metri dal Teatro Parioli, sede storica del programma, proprio mentre Costanzo transitava con la sua auto: l’attentato rimase per fortuna senza conseguenze. Costanzo ha poi consolidato la sua fama anche con programmi di larghissimo ascolto come Buona domenica, il contenitore domenicale di Mediaset, di cui è stato conduttore a più riprese. Proprio in questo programma, soprattutto nelle sue ultime conduzioni, Costanzo ha creato un format più legato ai protagonisti dei reality e della cronaca rosa, inaugurando un taglio molto leggero e non lontano dal trash. Come giornalista, nel 1978 è stato direttore della Domenica del Corriere, mentre l’anno successivo divenne fondatore e direttore de L’occhio, una sorta di tabloid all’italiana che finì però i suoi giorni in tribunale per il coinvolgimento dell’editore Angelo Rizzoli nell’inchiesta sulla loggia massonica P2. Lo stesso Costanzo rimase coinvolto nella vicenda legata alla loggia guidata da Licio Gelli. Negli ultimi anni Costanzo aveva collaborato come opinionista con numerosi quotidiani nazionali ed emittenti radiofoniche. Dal 1995 al 2009 è stato docente presso la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università La Sapienza di Roma. Nel 2009 l’università Iulm di Milano gli ha assegnato la laurea Honoris Causa in giornalismo, editoria e multimedialità. Anche sentimentalmente Costanzo ha avuto una vita molto movimentata: dopo tre matrimoni (con Lori Sammartino, Flaminia Morandi, da cui ha avuto due figli, Camilla e Saverio, apprezzato regista cinematografico, e Marta Flavi), e una lunga convivenza con Simona Izzo, nel 1995 ha sposato Maria De Filippi, con la quale nel 2004 ha adottato Gabriele.

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